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— «Ah mio signore! disse Atkins, quando Iddio ha peccatori da richiamare a sè o estranei da ricevere nel suo grembo, non gli manca mai un apostolo; mia moglie ha fatto acquisto d’un nuovo maestro. Io capiva bene quanto fossi immeritevole e incapace; questa giovine l’ha mandata il cielo; ella basta alla conversione di una intera isola di selvaggi.»

Divenuta rossa quella buona creatura si alzava per andarsene, ma io la pregai a fermarsi.

— «Voi avete per le mani, le dissi, un santo lavoro, e spero che Dio vi benedirà col farvelo riuscire in bene.»

Parlammo insieme alcun poco, indi avendo veduto, benchè non lo domandassi, che non si trovavano lì attorno libri di sorta alcuna, mi posi le mani in tasca e trattane fuori la Bibbia, mi volsi ad Atkins.

— «Vi ho condotto qui, amico, un assistente che dianzi forse non avevate.» Il poveretto rimase sì sopraffatto dalla gioia alla vista del mio donativo che per qualche tempo non fu buono di dire una parola; finalmente riavutosi, prese il sacro volume con entrambe le mani, e così si voltò verso la moglie.