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sostenere questa parte con essi, e furono convinti che questo governatore non burlava. Pure non restava ad essi miglior partito dell’accettare on tal patto; e divenne ora un affar serio ugualmente pel capitano e pei cinque ostaggi il persuadere ai cinque della spedizione che si guardassero dal mancare alla data fede.

Ecco qual era l’ammontare delle nostre forze per questa spedizione:

1. Il capitano, il suo aiutante e il passeggiero;

2. Due prigionieri della prima banda, da me posti in libertà e forniti d’armi dietro la descrizione dell’indole loro fattami dal capitano;

3. Gli altri due che aveva finora tenuti in ceppi nel mio frascato, ma or lasciati liberi per intercessione del capitano.

4. I cinque posti in libertà ultimamente; che in tutto formavano una forza di dodici uomini, non compresi i cinque tenuti siccome ostaggi nella caverna.

Chiesi al capitano s’egli credea d’avventurarsi con questa gente all’arrembaggio del vascello; perchè quanto a me e al servo mio Venerdì, non pensai ne convenisse il moverci dall’isola, ove ne rimanevano sette uomini da guardare. Era assai briga per noi il tenerli disgiunti e provvedere al giornaliero lor vitto; quanto ai cinque della caverna, trovai opportuno il lasciarli legati. Venerdì per altro andava a visitarli due volte per giorno e a somministrar loro quanto ad essi poteva occorrere; e le provvigioni le faceva portare dagli altri due ad una certa distanza, ove Venerdì veniva a levarle.

Quando mi mostrai ai due primi ostaggi, era meco il capitano che mi annunziò loro come l’uffiziale che avea l’ordine del governatore di vegliare sovr’essi. Aggiunse essere volontà di sua eccellenza che non andassero in verun luogo senza mia licenza; che se lo avessero fatto, sarebbero stati condotti nel castello e messi in ceppi. Così dunque non mi essendo mai mostrato ad essi come governatore, mi credevano un’altra persona, e ad ogni occasione tirava a mano il governatore, il castello, la sua guarnigione.

Il capitano non era più rattenuto da altri indugi fuor quello di allestire le due scialuppe, ristuccare cioè il forame fatto nell’una, entrambe guarnirle e fornirle d’uomini. Postine quattro nella prima, ne diede il comando a quel de’ suoi due compagni che era passeggiero nel vascello: egli col suo aiutante e cinque altri uomini entrarono nell’altro, e spedirono si bene le loro faccende, che a mezzanotte in circa erano nell’acque del bastimento. Appena gli furono a portata