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hoc sexto die creata formaliter, sed potentialiter et quasi seminali ratione1». La stessa concessione è fatta da Suarez per quelle specie imperfette «quæ per influentiam cœlorum ex putrida materia terræ aut aqua generari solent2». La concessione sembra ma non è parziale, poichè accorda il principio che specie viventi possano aver origine da cause naturali preordinate, della cui azione si ignorano il modo e il tempo.

Il solo Huxley, ch’io sappia, fra i maggiori apostoli del trasformismo anticristiano, ha consentito a esaminare e a discutere alcuni documenti dell’antica teologia cristiana che dimostrano come fra il Cristianesimo e la dottrina dell’Evoluzione non vi sia antagonismo. Huxley, se ha vigorosamente affermato di non essere ateo3, non tacque però che la dottrina evoluzionista aveva agli occhi suoi, fra gli altri pregi, quello grandissimo di non potersi accordare con la religione cristiana4.



  1. «Gli animali minori che nascono di sudore, di esaltazione o di putrefazione come le pulci, i topi e altri vermiciattoli, non furono in questa giornata sesta creati formalmente, ma potenzialmente e quasi per via seminale.» — Corn. a Lap. In Gen. Comm. Cap. i.
  2. «Che per influenza del cieli sogliono generarsi dalla putrida materia della terra o dall’acqua.»
  3. Vedi rgyll., Reign of Law, Ch. ii.
  4. Vedi Mivart, Lessons from Nature, A. Postcript.