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tempo essere anche di una delicatezza e di una sensibilità squisita.

Emma Gramatica, la donnina colta, intelligente, appassionata, l'artista tutto vibrante, carica e ardita, semplice e sommovente, si è unita a Ruggeri, dal grande ingegno e dal torvo aspetto. Ruggeri caldo di entusiasmo e gelato di riserbo, ed hanno composta insieme una Compagnia addiritura eccezionale, con Piperno, Ferrero, la Ferrero, la Bardazzi, Bertramo e Rizzotto, ed altri valorosi.

Una buona Compagnia popolare ha fatto il marchese Berardi, con gemma Farina, che riproduce bene tutto quello che imparato, la Olga Lugo, la giunonica Renata Morandi Gherardini, Mascalchi, il buon Russo gelatina, De Riso, Baccani dagli slanci arditi e un'infinità d'altri elementi apprezzabili.


oreste calabresi. La Mariani, sempre efficacissima e tutta vibrante di passione e scatti di giocondità, e Italia Vitaliani, onore e gloria del nostro teatro di prosa, continuano con le loro Compagnie leggermente modificate.

Così pure Novelli, il Grande Mago. Mentre Zacconi, invece, l'artista della nevrosi e del pensiero, fa delle tournèe, scritturato.

La Reiter, Virginia Reiter, l'indimenticabile, la salerosa la donna torpedine, il terremoto, la fascinatrice... riposa. Quanto? — Poco, speriamo. Poco, perchè non è con la sua gioventù, con la sua esuberanza di vita, con l'amore al quale trascina individui e collettività, che si può riposare.

Due artisti che si sono fusi mirabilmente insieme, Giovanni Grasso, il tumultuoso, l'artista della natura, vibrante e selvaggio, irruente e fresco, e Mimì Aguglia, un accordo perfetto con lui, ma con tutti i fascini della bella donna, continueranno insieme.

Io non amo quest'arte a base di coltello, di vendette, di sangue, d'irruenza: ma l'ammiro. Preferisco chi mi accarezza lo spirito; ma non posso negare la forza a chi mi dà dei pugni nello stomaco.

Però.... non ci ritorno. É questione di temperamento.

ma come critico debbo notare e lodare.

A proposito di critici, eccone uno: Jarro, “tanto nomini nullum par elogium„ — il comm. Giulio Piccini della Nazione. L'amabile ed arguto, che castiga e frusta tra due sorrisi, e un'infinità di barzellette, le quali cascano come confettini dorati sopra un dolce al cognac. Scrittore fecondo, cuor d'oro, mangiatore formidabile; si nutrisce la mente d'ogni cultura, e il corpo di bistecche d'un chilo.

Vede la vita attraverso il prisma della comicità, e il suo cuore amoroso e delicato sanguina ancora per la morte di due fratelli illustri.

E accanto al Principe della critica, ecco un principe del Foro, il deputato del nostro bel San Giovanni Fiorentino — Giovanni Rosadi, che deve — come mi ha promesso — il terpellare il Ministro dell'Istruzione sui concorsi drammatici. Dove sono andati i fondi? Erano dotazione toscana!

Giovanni Rosadi ha scritto vari lavori tetrali: Valeria in ipoteca, saggio del jure romano — con la scienza del giureconsulto e lo spirito dell'artista, La moglie di Collatino, Finestra murata, ed altri,

Poi un saggio di critica storica: Il processo di Gesù.

Poi h a fatto il processo a Fuscati. Ed è stato sempre applaudito.

Si è mai sbagliato?

Non è qui il caso d'indagarlo. Dirò solo che qualche volta è un ottimo primo attore popolare, un Pezzaglia od un Giovanni.... grasso delle Arene della Giustizia.

Più spesso è un raffinato dell'arte.

Boutet, il buon Edoardo, il valoroso Caramba, + diventato il Jules Claretie dell'Italia.

Nominato direttore artistico del teatro drammatico dell'Argentina, di Roma, va svolgendo il suo programma.

Non è ora il momento di giudicarlo. Certo egli oltre che artista di gran valore sarà sempre, come il Claretie della Comèdie-Française, un uomo di grande coscienza.

Fumagalli e Scarneo. Due ex-cantanti, che invidiavano le glorie di Salvini e di Rossi.

Il primo è stato addirittura incensato dalla critica, il secondo ha portato la sua magnifica figura, con una specie di malinconia, tra molte avversità, e parecchie disillusioni.