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egli la passò intatta alla compagna divenuta invalida al canto!

È impossibile — nel breve spazio di una rapida biografia — seguirlo ne' suoi trionfi.

A Milano, nel 1780, entusiasma i milanesi cantando alla Scala nell'Armida di Misliwececk, e l'Accademia fa coniare in suo onore una medaglia d'argento.

A Torino, il Re di Sardegna è talmente entusiasta del marchesi, che lo nomina „uo Musico di Corte con uno stipendio di 1500 lire piemontesi, e il permesso di viaggiare nove mesi dell'anno.

Nella patente (22 aprile 1782) è detto così: “Abbiamo con singolare gradimento riconosciuto nella persona di Luigi Marchesi una particolare abilità nella musica vocale, ed abbiamo altresì inteso con soddisfazione che col merito de' vari suoi talenti in lui concorrono le virtuose qualità di saviezza, probità ed onoratezza„.


I regali ch'egli ebbe all'estero furono innumerevoli. A Milano nel 1785, il Collegio Musicale fece coniare in suo onore una medaglia, che è la seguente: Nel diritto l'effigie del Marchesi, con le parole:

ALEVSIUS

MARCHESIUS. MEDIOL.

CANTOR. EXIM.

nel rovescio: una lira con attorno una corona dall'alloro; al disopra le parole:

BENE MERENTI

al disotto:

COLLEG. MUSIC. MEDIOL.

MDCCLXXXV.

Nel 1791, a Siena, si stampano opuscoli in suo onore.

Nel 1792, a Venezia, viene coniata per lui una medaglia.

Insomma, gli onori che dappertutto gli venivano resi, le dimostrazioni di entusiasmo e le prove straordinarie della simpatia ch'egli inspirava, a volerli ricordare diffusamente riempirebbero intere colonne, e bisogna forzatamente rinunciarvi.