Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/222

questo morderà il membro virile.

Po.
Horsu che me li legate, et quello di me, di che mi alegro: che ne i nuvoli possa diventar un'aquila.
Cle.
Hora odi, et pon mi mente. considera Erectide la via de gli oracoli. laquale Apolline t'ha sonato ne la sacristia per i tripiedi honorati. t'ha commandato che salvi il sacro cane ch'hà i denti torti, il qual per avanti mordendo, et sopra di te gravi cose gridando, ti darà la mercede, et se non fà questo, morirà. perche molti cornachioni gli gridano havendolo in odio.
Po.
Questo, per Cerere io non so, che dicono. che cosa è mò ad Erictieo, et à i cornachioni, et a'l cane.
Cle.
Io son bene un cane, perche baglio per te: et Febo t’ha detto, che tu salvi me cane.
Al.
Non dice questo l'oracolo, ma, questo cane divora i tuoi vaticinij come una porta. onde ne piglio buon concetto da questo cane.
Po.
Hor dì, et io per la prima tuorò una pietra, à ciò che questo oracolo non mi mordi per questo cane.
Al.
Considera Erectide il can cerbero plagiario, che accarezza con la coda, osservando quando tu ceni, mangia la tua vivanda, te guardante in un'altro luogo, et intrando in cocina, tu non saperai che il cane di notte lecca le pugnatte, et le olle.
Po.
Per Nettuno molto meglio ò Glanio.