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60 SATIRA

Studia che compagnía non abbia trista:
     A chi ti vien per casa abbi avvertenza,
     Che fuor non temi, e dentro il mal consista.
Ma studia farlo cautamente senza
     Saputa sua, che si dorría a ragione,
     Se in te sentisse questa diffidenza:
Levale quanto poi l’occasíone
     D’esser puttana: e pur, s’avvien che sia,
     Almen ch’ella non sia per tua cagione.
Io non so la miglior di questa via,
     Che già t’ho detto, per schivar che in preda
     Ad altri la tua Donna non si dia.
Ma, s’ella n’avrà voglia, alcun non creda
     Di ripararci; ella saprà ben come
     Far, ch’al suo inganno il tuo consiglio ceda.
Fu già un Pittor (non mi ricordo il nome)
     Che dipinger il Diavolo solea
     Con bel viso, begli occhi e belle chiome:
Nè piè d’augel, nè corna gli facea,
     Nè facea sì leggiadro nè sì adorno
     L’angel da Dio mandato in Galilea.
Il Diavol reputandosi a gran scorno,
     S’ei fosse in cortesía da costui vinto,
     Gli apparve in sogno un poco innanzi ’l giorno:
E gli disse in parlar breve e succinto,
     Chi egli era, e che venía per render merto
     Dell’averlo sì bel sempre dipinto.