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[39]
Al bel dominio accreſcera coſtui
     Reggio giocòdo e Modona feroce
     Tal fará il ſuo valor: che Signor lui
     Domanderanno i populi a vna voce,
     Vedi Azzo feſto vn de ſigliuoli ſui
     Confalonier de la Chriſtiana croce,
     Haura il Ducato d’ Andria con la ſiglia
     De) fecondo Re Carlo di Siciglia.

[40]
Vedi in vn bello & amicheuol groppo
     De li Principi illuſtri leccellenza
     Obizo: Aldrobandin: Nicolo Zoppo:
     Alberto d’amor pieno e di clemenza,
     10 tacerò per non tenerti troppo
     Come al bel regno aggiugerá Faueza:
     E co maggior fermezza Adria ch valſe
     Da ſé nomar l’indomite acque falſe,

[41]
Come la terra il cui produr di roſe
     Le die piaceuol nome in Greche voci
     E la Citta ch’in mezo alle piſcoſe
     Paludi: del Po teme ambe le ſoci
     Doue habitan le genti diſioſe
     Ch’ el mar ſi turbi, e ſieno i venti atroci
     Taccio d’Argenta di Lugo: e di mille
     Altre cartella: e populoſe ville.

[42]
Ve Nicolo che tenero fanciullo
     11 popul crea Signor de la ſua terra:
     E di Tideo fa il penſier vano e nullo
     Che contra lui le ciuil’arme afferra,
     Sara di queſto il pueril traſtullo
     Sudar nel ferro e trauagliarſi in guerra:
     E dalo ſtudio del tempo primiero
     Il fior riufeira d’ogni guerriero.

[43]
Fara de ſuoi ribelli vſcire a voto
     Ogni diſegno: e lor tornare in danno,
     Et ogni ſtratagema haura ſi noto
     Che fará duro il poter fargli inganno,
     Tardi di qſto s’ auedra il terzo Otho
     E di Reggio, e di Parma aſpro Tyráno,
     Che da coſtui ſpogliato a vn tempo ſia
     E del dominio: e de la vita ria.

[44]
Haura il bel Regno poi ſemp augumèto
     Senza torcer mai pie dal camin dritto,
     Ne ad alcuno fará mai nocumento
     Da cui prima no ſia d’ ingiuria afflitto,
     Et e per queſto il gran Motor contento
     Che non gli ſia alcun termine preferitto,
     Ma duri proſperádo in meglio ſempre
     Fin che ſi volga il ciel ne le ſue tempre.

[45]
Vedi Leonello e vedi il primo Duce
     Fama de la ſua etá l’inclyto Borſo,
     Che ſiede in pace: e piú triopho adduce
     Di quanti in altrui terre habbino corſo
     Chiuderá Marte oue non veggia luce
     E ſtringera al furor le mani al dorſo
     Di queſto Signor ſpledido ogni intento
     Sara che ’l popul ſuo viua contento.

[46]
Hercole hor vie ch’al ſuo vici rinfaccia
     Col pie mezo arſo e co quei debol paſſi,
     Come a Budrio col petto, e con la faccia
     Il campo volto in ſuga gli fermaſſi
     No pche in pmio poi guerra gli faccia
     Ne per cacciarlo ſin nel Barco paſſi
     Queſto e il Signor di cui no ſo eſplicarme
     Se ſia maggior la gloria o i pace o í arme