Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/495


[70]
La Dona diſſe lui: tua villania
     Non vo che men corteſe far mi poſſa,
     Ch’ io non ti dica che tu torni pria
     Che fu’l duro terren ti doglia l’oſſa,
     Ritorna, e di al tuo Re da parte mia
     Che per ſimile a te non mi ſon moſſa,
     Ma per trouar guerrier che’l pgio vaglia
     • Son qui venuta a domandar battaglia.

[71]
Il mordace parlare acre & acerbo
     Gran fuoco al cor del Saracino attiza,
     Si che ſenza poter replicar verbo
     Volta il deſtrier con colera e con (lizza.
     Volta la donna, e contra quel ſuperbo
     La lancia d’ oro e Rabicano drizza,
     Come l’haſta fatai lo ſcudo tocca
     Co i piedi al cielo il Saracin trabocca.

[72]
11 deſtrier la magnanima guerriera,
     Gli preſe, e diſſe, pur te’l predifT io
     Che far la mia imbaſriata meglio t’ era
     Che de la gioſtra hauer tanto diſio,
     Di al Re ti prego, che ſuor de la ſchiera
     Elegga vn cauallier che ſia par mio,
     Ne voglia con voi altri affaticarme
     C hauete poca eſperientia d’arme.

[73]
Quei da le mura che (limar non fanno
     Chi ſia il guerriero in ſu l’arcion ſi (aldo
     Quei piú famoſi nominando vanno
     Ch tremar li fan ſpeffo al maggior caldo,
     Che Brandimarte ſia molti detto hanno
     La piú parte s’accorda eſſer Rinaldo
     Molti ſu Orlando haurian fatto diſegno
     Ma il ſuo caſo ſapean di pietá degno,

[74]
La terza gioſtra il figlio di Lanfufa
     Chiedendo, diſſe non che vincer ſperi
     Ma perche di cader piú degna ſcuſa
     Habbian cadendo anch’io, qſti guerrieri,
     E poi di tutto quel ch’in gioſtra s’ uſa
     Si meſſe in punto, e di cento deſtrieri
     Che tenea in ſtalla, d’un tolſe l’eletta
     C’hauea il correr accodo, e di gra fretta.

[75]
Contra la donna per gioſtrar ſi fece
     Ma prima ſalutolla, & ella lui,
     Diſſe la donna ſé ſaper mi lece
     Ditemi in corteſia che ſiate vui:
     Di queſto Ferrau le ſatisfece
     Ch’ufo di rado di celarſi altrui:
     Ella ſoggiunſe, voi giá non riſiuto
     Ma hauria piú volentieri altri voluto.

[76]
E chi? Ferrau diſſe, ella riſpofe
     Ruggiero, e a pena il potè proferire,
     E ſparfe d’ un color come di roſe
     La belliflíma faccia in queſto dire,
     Soggiunſe al detto poi, le cui famoſe
     Lode a tal proua m’han fatto venire,
     Altro non bramo, e d’altro non mi cale
     Che di prouar come egli in gioſtra vale.

[77]
Semplicemente diſſe le parole
     Che ſorſè alcuno ha giá preſe a malitia,
     Riſpoſe Ferrau prima ſi vuole
     Prouar tra noi chi fa piú di militia,
     Se di me auuien ql che di molti mole
     Poi verrá ad emendar la mia triſtitia
     Quel gentil cauallier, che tu dimoſtri
     Hauer tanto dello che teco gioſtri.