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[91]
Voglio quindici di termine, o venti
Tanto che comparir poſſa vna volta:
Si che de gli Africani alloggiamenti
La graue oſſedion per me ſia tolta,
In tanto cercherò conuenienti
Cagioni, e che ſian giuſte, di dar uolta,
Io vi domado per mio honor ſol queſto,
Tutto poi voſtro e di mia vita il reſto.
[92]
In Cimili parole ſi diffuſe
Ruggier, che tutte non ſo dirai a pieno,
E ſegui con molt’ altre, e non concluſe
Fin che non vide tutto il ſoglio pieno,
E poi piego la lettera, e la chiuſe:
E ſuggellata ſé la poſe in ſeno,
Con ſpeme che gli occorra il di feguète
Chi alla donna la dia ſecretamente.
[93]
Chiuſa c’hebbe la lettera, chiuſe ancho
Gli occhi fu’l letto, e ritrouo quiete,
Che’l ſonno véne, e ſparfe il corpo ſtaco
Col ramo intinto nel liquor di lethe,
E poſo ſin ch’un nembo roſſo e bianco
Di fiori, ſparfe le contrade liete
Del lucido Oriente d’ ogn’ intorno,
Et indi vſci del aureo albergo il giorno.
[94]
E poi ch’a ſalutar la nuoua luce
Pei verdi rami incominciar gli augelli,
Aldigier che voleua eſſere il duce
Di Ruggiero e de l’altro, e guidar quelli
Oue faccin che dati in mano al truce
Bertolagi, non ſiano i duo ſratelli:
Fu’l primo in piede, e quando ſentir lui:
Del letto vſciro ancho queglialtri dui
[95]
Poi che veſtiti ſuro e bene armati
Co i duo cugin Ruggier ſi mette in via,
Giá molto indarno hauendoli pregati
Che queſta impreſa a lui tutta ſi dia,
Ma eſſi pel deſir c’han de lor ſrati
E perche lor parea diſcorteſia:
Steron negando piú duri che faſſi
Ne confentiron mai che ſolo andaſſi.
[96]
Giunſero al loco il di, che ſi douea
Malagigi mutar ne i carriaggi.
Era vn’ ampia campagna che giacea
Tutta ſcoperta agli Apollinei Raggi,
Quiui ne allor ne myrto ſi vedea
Ne cypreſſi ne ſraſſini ne faggi:
Ma nuda ghiara, equalch humil virgulto
No mai da marra, o mai da vomer culto.
[97]
I tre guerrieri arditi ſi fermaro
Doue vn fender fendea quella pianura:
E giunger quiui vn cauallier miraro
C’hauea d’oro ſregiata l’armatura,
E per inſegna in campo verde, il raro
E bello augel che piú d’un ſecol dura:
Signor nò piú, ch giuto al ſin mi veggio
Di queſto canto, e ripoſarmi chieggio.