Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/184


[24]
Quell’altra ſchiera e la gète di Bolga,
     Suo Re e Clarindo, e giá ſu Mirabaldo,
     Vien Baliuerzo, ilqual vuo che tu tolga
     Di tutto il gregge pel maggior ribaldo,
     Non credo in tutto il campo ſi diſciolga
     Bandiera e’ habbia eſercito piú ſaldo
     De l’altra con che ſegue il Re Sobrino,
     Ne piú di lui prudente ſaracino.

[25]
Quei di Bellamarina, che Gualciotto
     Solea guidar, hor guida il Re d’ Algieri
     Rodomonte e di Sarza, che condotto
     Di nuouo hauea pedoni e cauallieri,
     Che mentre il Sol ſu nubiloſo ſotto
     Il gran Cetauro, e i corni horridi e ſieri,
     Fu in Africa mandato da Agramante
     Onde venuto era tre giorni inante.

[26]
Non hauea il campo d’ Africa piú ſorte
     Ne ſaracin piú audace di coſtui,
     E piú temean le Parigine porte,
     Et hauean piú cagion di temer lui,
     Che Manilio Agramante e la gran corte
     C hauea ſeguito in Francia queſti dui:
     E piú d’ ogni altro che faceſſe moſtra,
     Era nimico de la fede noſtra.

[27]
Vien Prufione il Re de l’Aluaracchie
     Poi quel de la Zumara Dardinello,
     No ſo s’ habbiao o nottole o cornacchie
     O altro manco & importuno augello
     Ilqual da i tetti e da le ſronde gracchie
     Futuro mal, predetto a queſto e a qllo,
     Che ſiſſa in ciel nel di ſeguente e l’hora
     Che l’uno e l’altro í qlla pugna muora.


[28]
In campo non haueano altri a venire
     Che quei di Tremifenne e di Noritia:
     Ne ſi vedea alla moſtra comparire
     Il ſegno lor, ne dar di ſé notitia,
     No ſapendo Agramante che ſi dire
     Ne che penſar di queſta lor pigritia,
     Vno feudiero al ſin gli ſu condutto,
     Del Re di Tremiſen: che narro il tutto.

[29]
E gli narro ch’Alzirdo e Manilardo
     Co molti altri de ſuoi giaceano al capo
     Signor (difs’egli) il cauallier gagliardo
     Ch’ ucciſo ha i nſi, vcciſo hauria il tuo capo,
     Se foſſe ſtato a torſi via piú tardo
     Di me ch’a pena anchor coſi ne ſcampo
     Fa quel de cauallieri e de pedoni,
     Che’l Lupo fa di capre e di montoni.

[30]
Era venuto pochi giorni auante
     Nel capo del Re d’ Africa vn Signore
     Ne in Ponente era, ne in tutto Leuante,
     Di piú ſorza di lui, ne di piú core,
     Gli facea grade honore il Re Agramáte
     Per eſſer coſtui figlio e ſucceſſore
     In Tartaria de’l Re Agrican gagliardo
     Suo nome era il feroce Mandricardo.

[31]
Per molti chiari geſti era famoſo
     E di ſua fama tutto il mondo empia,
     Ma lo facea piú d’altro glorioſo
     Ch’ai caſtel de la Fata di Soria
     l’usbergo hauea acquiſtato luminoſo
     C Hettor Troian porto mille anni pria
     Per ſtrana e ſormidabile auentura
     Che’l ragionarne pur mette paura.