Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
[100]
Ecco apparir lo ſmiſurato Moſtro
Mezo aſcofo ne l’onda, e mezo ſorto:
Come foſpinto ſuol da Borea o d’Oſtro,
Venir lungo nauilio a pigliar porto,
Coli ne viene al cibo che le moſtro
La beſtia horréda, e l’intervallo e corto
La Donna e meza morta di paura
Ne per conſorto altrui ſi raſſicura.
[101]
Tenea Ruggier la lancia non in reſta
Ma fopramano, e percoteua l’Orca:
Altro non ſo che s’ aſſimigli a queſta
Ch’una gran maſſa che s’aggiri e torca,
Ne ſorma ha d’ animai ſé non la teſta,
C’ha gliocchi e i dèti ſuor eoe di porca,
Ruggier I ſròte la feria tra gliocchi
Ma par che vn ferro, o vn duro ſaſſo tocchi
[102]
Poi che la prima botta poco vale
Ritorna per far meglio la feconda,
l’orca che vede ſotto le grandi ale
L’ombra di qua e di la correr ſu l’onda:
Laſcia la preda certa litorale
E quella vana ſegue ſuribonda:
Dietro quella ſi volue: e ſi raggira,
Ruggier giú cala, e ſpeſſi colpi tira.
[103]
Come d’alto venèdo Aquila ſuole
Ch’ errar ſra l’herbe viſto habbia la biſcia
O che ſtia fopra vn nudo ſaſſo al Sole
Doue le ſpoglie d’oro abbella e liſcia:
Non aſſalir da quel lato la vuole
Onde la velenoſa, e ſoſſia e ſtrifeia,
Ma da tergo la adugna, e batte i vanni
Accio non ſé le volga, e non la azzani.
[104]
Coſi Ruggier co l’haſta, e con la ſpada:
Non doue era de denti armato il muſo:
Ma vuol che ’l colpo tra l’orecchie cada
Hor ſu le ſchene, hor ne la coda giuſo,
Se la ſera ſi volta, ei muta ſtrada,
Et a tempo giú cala, e poggia in ſuſo,
Ma come ſempre giunga in vn diaſpro
Nò può tagliar lo ſcoglio duro & aſpro
[105]
Simil battaglia fa la moſca audace
Cetra il maſtin, nel polueroſo Agoſto,
O nel meſe dinanzi: o nel ſeguace,
l’uno di ſpiche, e l’altro pien di moſto:
Ne gliocchi ilpuge, e nel griſo mordace
Volagli ítorno, e gli ſta ſempre accorto
E quel fuonar fa ſpeffo il dente aſciutto
Mavn tratto ch gliarriui appaga il tutto.
[106]
Si ſorte ella nel mar batte la coda
Che fa vicino al ciel l’acqua inalzare
Tal che non fa ſé l’ale in aria ſnoda
O pur ſel ſuo deſtrier nuota nel mare:
Glie ſpeffo che diſia trouarſi a proda
Ch ſé lo ſprazzo I tal modo ha a durare
Teme ſi l’ale inaffi all’Hippogryfo
Ch brami í vao hauere, o zucca o ſchifo
[107]
Preſe nuouo conſiglio, e ſu il migliore
Di vincer co altre arme il moſtro crudo
Abbarbagliar lo vuol con lo ſplendore
Ch’ era incantato nel coperto ſcudo:
Vola nel lito, e per non fare errore
Alla donna legata al ſaſſo nudo,
Laſcia nel minor dito de la mano
L’annel che potea far l’incanto vano.