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venditore de veli e de li bichieri, doppo sono vostra mogliere, me avesse visitata, non mentirei. — Intendendo io questo, me giunse tanto affanno al core, che quasi ne fui per morire; e per questo, grattandome rabiosamente el capo, dixe: — Caterina mia, taci, per Dio, e non dire piú nulla, per tuo e mio onore. — E partirne da lei tutto malinconioso, fra me medesimo dicendo: — O Ludovico disgraziato, che hai facto? Tu credevi, quando prendesti Caterina, che, non che li omini l’avessono pur tocata, ma che li volanti ucelli non l’avessono giamai veduta. Ben è vero quello dice il proverbio: «Chi s’amoglia, non sa che ben se voglia». Certo questo è pur el giorno de la vita e de la morte, come se sòie dire: io sono vivo, ma morto essere vorei. Oimè! io credeva che altri facesse il meschiato sopra le mie graspuglie; e io cum gran providenzia, persuadendomi l’occhio cerviero avere avuto, sopra quelle de fornari e bucatini e forsi de piú vile persone fare me conviene il mio. Oh tristo me! O femina, generazione pessima del diavolo, chi è colui de tanto perspicace ingegno, che da’ vostri ascosi lazzi e infiniti inganni se potesse g^iardare? Ché quanto piú siete reputate sancte e caste, e tanto piú impudiche e scelerate séte; e brevemente, come dixe el poeta da Certaldo, credo che voi e ’I diavolo siate una medesima co.sa. O Ludovico, a che tanto dolerti te afatichi? Questo è comune vizio. — E cum questo pensiero, postergato l’audito inganno, me acostai a la casone, facendo de la necessitá virtú, cum ciò sia che quella moneta, che altrui receve, quella spendere conviene. Dove, confortandomi avere infiniti compagni, ho tenuto e tengo la mia Caterina per buona, savia e onorata a farne mille prove. E cusi, a quiete del core far convenendo, concludo e dico: secundo el parere mio, chi de questo ne campa è figlio! de Dio. — E qui, cum debita reverenzia, sembiante de piangere facendo, a le sue parole silenzio impose. L’ascoltata novella, excelso duca e precipuo signor mio, non passò senza gran riso e piacere de la brigata; ma le donne, de onesto riso occupate, aspiciendose Luna a l’altra nel viso, per la risposta de la nova sposa de niisser Ludovico e per avere