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DXXXIX

AL CL.ARISSIMO MESSER FRANCESCO DONATO Raccomanda il capitano Antonio da Forli, che desidera impiego presso la Serenissima. La fede, che tiene la divozion mia ne la bontá de la illustre Magnificenzia Vostra, raccomanda a la mansuetudine sua la sufficienza del capitano Antonio nobile di Forli, la modestia del quale cerca un si onesto principio di servitú con questo eterno dominio, che sará piú gran cosa il non l’ottenere che l’ottenerlo, peroché le richieste dovute meritano di essere essaudite. Ma, perché tutto può sperare chi confida nel favor generoso di voi, signor magnanimo, son certo che il predetto mio amico, anzi il prefato me stesso, adempierá il suo voto nel modo ch’io desidero, come egli vorria e qual voi saprete fare. E, perché la riverenza, che io ho a la reverita persona di lei, è nota ne la maniera che son note le virtú eroiche e l’azzioni egregie di Quella, onde bascio la mano senza dirne altro.

Di Venezia, il 7 di ottobre 1540.

DXL

AL MARCHESE DEL VASTO

Lo prega di fargli pagare al piú presto il quartale scaduto della pensione cesarea e i dugento scudi straordinari concessigli da Carlo quinto, e annunzia imminente la pubblicazione e l’invio della Vita di santa Caterina. Ancorché voi aviate inteso il fine de l’opera che io vi ho fatto e la bellezza del presente ch’io vo’ farvi, mi pare di avvisarvene con questa carta, conciosiaché l’altrui dire è l’ombra di ciò che aspettiate e il mio servire la imagine di quel che vi debbo. Certo, egli è piaciuto a Dio che per me si compisca