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ccLvni AL SIGNOR PEDRO DE HUESCA I*o prega di trasmettere una lettera a don Pietro di Toledo. Se non eli’io so che voi e il mio signor Domenico Gaztclú,. secrctaro di don Lope Soria, pigliate in tutte le cose qualitá dal modesto de le sue cortesie, mi temerei a combattervi del continuo con la molestia del dirvi: «Mandatemi la tal carta a Roma e la cotale in Sicilia», peroché i fastidi di cosi fatte richieste farien diventar ritroso il piacevole de la gentilezza, sendo pur troppo noioso, a chi ha tanti maneggi di scrivere e tante cure di spacci, il non aver altra faccenda che tenere i corrieri a posta mia, benché l’umanitá del vostro costume tanto riposa quanto si aifatica per gli amici. E bene il so io in che maniera giovi l’efficacia di quel gagliardo che aggiugnete a le commessioni impostevi, sapendo come il poco piú di cotal caldezza move gli animi dei gran maestri che ricevon le lettre, onde si conseguiscono gii effetti sperati. E perciò io, che rincoro i desidèri con il favor degli uffici che solete fare in mio utile, non mi vergogno di ripregar la vostra singolarissima diligenzia che invii quella, ch’io vi mando con questa, al veceré di Napoli; ché, s’altro merito non potrò renderne a la persona di Vostra Signoria, mi sforzarò che se ne lodi il nome.

Di Venezia, il 27 di novembre 1537.

CCLIX

A MESSER FRANCESCO ALUNNO

Lo prega d’inviargli copia delle lettere alfabetiche da lui miniate, e narra della folla, d’ogni nazione e d’ogni condizione, che gli sta continuamente in casa. Ai prieghi, fratello, coi quali altri move me, agiungo i miei, e, legatigli tutti insieme, gli mando al conspetto vostro, pregandovi che vogliate far si ch’io abbia gli essempi d’ogni sorte di