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PREFAZIONE


I.

L’opera di R. Ardigò come pensatore non si esaurisce negli undici volumi delle Opere filosofiche, ma si espande in più vie e si moltiplica in forme svariate, nelle Polemiche e nei Discorsi d’occasione, in articoli e nei giudizi o pensieri da lui sparsi nei periodici per condiscendere alle frequenti preghiere. Buono com’era non seppe mai, celebrandosi un avvenimento o una data importante o uno dei nostri geni, oppure incalzando un determinato problema d’interesse pubblico, rifiutare la propria collaborazione anche se l’età grave e gli acciacchi non gli consentivano di scrivere che poche righe. E in un uomo come Ardigò, la cui vita fu un continuo travaglio intellettuale e assidua meditazione, hanno un singolare valore pur le espressioni in apparenza modeste della sua mente, nelle quali l’altezza della ispirazione o la sagacia dell’argomento gareggia con la nobiltà del sentire in ogni ordine d’idee, cioè tanto in quello speculativo quanto in quello pratico (voglio dire politico, sociale, morale e religioso).