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STI | — 973 — | STI |
Stiddatu. s. m. Soffitto, tavolato. || Cielo stellato: stellato.
Stiddatu. add. Pieno di stelle: stellato. || Di cavallo, che abbia macchia bianca in fronte: stellato.
Stiddazza. pegg. di stidda e di stedda.
Stiddiamentu. s. m. Offuscamento della vista occupata da soverchio splendore: abbarbagliamento.
Stiddiari. v. intr. Offuscarsi la vista colpita da soverchia luce, aver negli occhi certi bagliori pari allo scintillar delle stelle: abbarbagliarsi. || att. Ricamare, coprire di stelle: stelleggiare. || Ridurre in ischiappe o rocchi: arrocchiare. || Scheggiare: schiappare (Qui deriva da stedda per astedda). P. pass. stiddiatu: abbarbagliato. || Stelleggiato, stellato. || Arrocchiato.
Stiddicedda. dim. di stidda: stellina. || dim. di stedda.
Stiddu. s. m. Viluppo di fila da introdurlo nelle piaghe: stuello.
Stiddu. add. Di cavallo che abbia nella fronte alcuna macchia bianca: stellato.
Stidduna. accr. di stidda: stellone. || accr. di stedda.
Stidduzza. dim. di stidda: stelletta, stellina, stelluzza. || Piccolo aquilone. || In pl. sorta di pasta piccina: stelline.
Stifaniari. v. intr. Parlar troppo: cicalare. || Oziare: bighellonare, gingillare.
Stifaniata. s. f. Il cicalare: cicalata, cicaleccio.
Stifizzaru. V. strifizzaru.
Stigari. V. istigari.
Stigghiata. add. Di cosa o luogo addobbato in masserizie.
Stigghiola. s. f. Manicaretto di budella attortigliate coll’omento di capretto, agnello ed anco di pollo. || Per sim. cosa lunga più del solito.
Stigghiolu. s. m. Si dice ad uomo lungo e sciocco: citrullo, perticone.
Stigghiu. s. m. Nome collettivo di ogni cosa di uso della casa, della bottega, fabbrica, laboratorio ecc.: arnese. || Arnesi ad uso della famiglia, il grosso addobbo di casa: masserizie. || Specialmente gli arnesi di terra da cucina: stoviglie. || stigghi, sono gli strumenti di ciascun’arte: ordigni, utensili. || cugghirisi li stigghi. V. cugghirisi li pezzi.
Stigghiulata. s. f. Le interiora.
Stigghiulazza. pegg. di stigghiola.
Stigghiuledda. dim. di stigghiola.
Stigghiuluna. accr. di stigghiola. || Donna lunga: perticone.
Stigghiuluni. s. m. Dicesi a uomo soro e lungo di persona: perticone, sparagione.
Stigghiusu. add. Dicesi delle noci di pessima qualità, di cui il gheriglio è siffattamente attaccato al guscio, da non potersi spiccare intero: noce malescia. || Per schinfignusu V.
Stigghiutu. V. stacciutu.
Stigliusu. V. stigghiusu.
Stilari. v. intr. Praticare, costumare: stilare. P. pass. stilatu: stilato.
Stilazzu. pegg. di stili: stilaccio.
Stilettu. s. m. Stile, arma corta da offendere: stiletto.
Stili. s. m. Pugnale, arma corta, fina: stiletto, stilo, stile. || L’ago degli orioli a sole: stilo. || Strumento chirurgico, e comune anco agl’incisori: stile. || Costume, modo di procedere: stile. || Ciò che si pratica comunemente in certi luoghi o in certe occasioni: stile. || Qualità o modo di scrivere sia in poesia che in verso: stile.
Stilittari. v. a. Ferire con istiletto: stilettare. P. pass. stilittatu: stilettato.
Stilittata. s. f. Colpo o ferita data con istiletto: stilettata.
Stilitteddu. dim. di stilettu: stilettino.
Stilla. V. stidda (S. Salomone-Marino).
Stillari. v. a. Cavar l’umore da qualche cosa per forza di caldo o di strumento all’uopo: stillare.
Stillària. V. stellaria.
Stilletta. s. f. T. tip. Asterisco: stelletta. || Per sim. la stella dello sprone: spronella.
Stillettu. V. stilettu.
Stillicìdiu. s. m. Lo stillare dell’acqua da tetto mal coperto o simile: stillicìdio. || L’umore stesso che stilla: stillicidio. || T. med. Versamento lento di un liquido, che esce a poco a poco: stillicidio.
Stillinchiari. V. svèniri. || V. anco stinnicchiari.
Stillìnchiu. s. m. Deliquio, svenimento: sdilinquimento. || Sdrajamento.
Stillìniu. V. sterliniu.
Stima. s. f. Il prezzo assegnato ad una cosa dallo altrui giudicio: stima. || L’assegnar esso prezzo: stima. || Opinione favorevole che si ha di qualcuno, derivante dalla conoscenza dei suoi meriti: stima. || fari stima, aviri stima, stimare, aver in pregio: tenere, avere in istima, fare stima.
Stimabbili. add. Degno di stima: stimabile. Sup. stimabbilissimu: stimabilissimo.
Stimari. v. a. Dar giudicio del valore di una cosa: stimare. || Giudicare, pensare, immaginare: stimare. || Aver in pregio: stimare. P. pass. stimatu: stimato.
Stìmati. s. m. pl. Le cicatrici delle cinque piaghe di Gesù Cristo: stìmate. E in Palermo un ex monastero sotto tal nome.
Stimatissimu. add. sup. di stimatu: stimatissimo.
Stimativa. s. f. Facoltà di giudicare nel confronto di più cose: stimativa.
Stimativu. add. Atto a stimare: stimativo. || prezzu stimativu: prezzo di stima.
Stimaturi –tura –trici. verb. Chi o che stima: stimatore –trice.
Stimilatu. V. stimuratu (Pitrè, canti pop.).
Stiminzatu. V. stimuratu (Mal.).
Stìmmati. V. stimati.
Stimpagnamentu. s. m. Lo sfondare: sfondamento.
Stimpagnari. v. a. Rompere il fondo, dicesi delle botti: sfondare. || Generalmente: sturare, stappare. || V. anco stimpari. || intr. Disfarsi di ciò che impedisce il fluido rinchiuso di potere scorrere, e venir fuori il contenuto (da timpagnu) P. pass. stimpagnatu: sfondato, sturato ecc.
Stimpagnata. s. f. L’azione dello sfondare, dello sturare.