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SAG | — 847 — | SAI |
Arnese composto di più stecche di rame a ventaglio, terminate in corte laminette d’oro, per saggiare il titolo dell’oro: provino.
Saggissimamenti. avv. sup. Saggissimamente.
Saggittàriu. s. m. Il nono segno dello zodiaco, rappresentato con un centauro coll’arco teso in atto di scoccare lo strale: saggittario.
Sàggiu. s. m. Piccola parte che si leva dallo intero per far prova, mostra, o uso che si fa di checchessia per vedere se è buono o no: sàggio. || Il saggiare: saggio. || Una certa quantità determinata: saggio. || Esame finale che danno gli scolari ogni anno: saggio, esperimento. || dari saggiu, mostrare, far conoscere co’ fatti: dar mostra o saggio di... || Uomo saggio: saggio.
Sàggiu. add. Savio, ma è più: saggio. || Quieto: buono. || Prov. saggiu ’n chiesa e diavulu ’n casa, di chi fa mostra d’una cosa, ed è altrimenti altronde. || li saggi portanu ’n cori la vucca, e li pazzi in vucca lu cori, cioè i savi parlano pensatamente, non dicono tutto ciò che sentono, che vedono: i saggi hanno la bocca nel cuore, e i matti il cuore in bocca. Sup. saggissimu: saggissimo.
Saggiuliddu. dim. di saggiu: saviolino.
Saggizza. s. f. Saviezza: saggezza.
Saghirisi. (Pasq.) V. spavintarisi.
Sagnacavaddu. s. m. T. bot. Pianta. Parus major L. || a sagnacavaddu, posto avv., vale disposto in modo che si possa ferire da sopra in sotto, da presso e senza esser veduto o senza poter esser ferito, come sarebbe dietro una feritoja o simile.
Sagnalingua. V. battilingua.
Sagnanasu. s. m. T. bot. Pianta di stelo diritto, ramoso, peloso, un po’ grinzoso; fiori rossi, venati; le sue spighe introdotte nel naso producono emorragia: sanguinella. Geranium paluster L.
Sagnari. v. a. Cavar sangue: salassare. (Fr. saigner, e Sp. sangrar). || Fig., Cavar danaro, far fare spese: far la barba a uno. || – l’arvuli. V. intaccari. || – l’api, il levar dalle arnie i vecchi favi: scaricar le arnie, smelare. || – ad unu ’ntra la frevi, modo prov. che vale metterlo in necessità di far cosa che in quel punto non vorrebbe o potrebbe: punzecchiare. P. pass. sagnatu: salassato.
Sagnata. V. sagnìa.
Sagnatedda. dim. di sagnìa.
Sagnaturi. verb. m. Colui che salassa: salassatore, flebotomo. || Per lasagnaturi V.
Sagnìa. s. f. Il salassare: salasso. (Sp. sangrìa). || Per sim., lo zampillare del liquido da checchessia: zampillo. || Cosa che costi continue spese, ancorchè minute.
Sagniedda. dim. Salassetto (crederei d’uso).
Sagramentu. s. m. Segno sensibile della grazia santificante, istituito da Gesù Cristo: sacramento, sagramento. || L’Eucaristia: sacramento. || L’ordine sacro: sacramento. || Prov. pani e sagramentu cci ’nn’è a ogni cunventu. ossia c’erano, giacchè ora certe sine-cure non l’abbiamo più.
Sagramintali. add. Di o da sacramento: sacramentale.
Sagramintalmenti. avv. In forza o per mezzo di sacramento: sacramentalmente, sagramentalmente.
Sagramintari. v. intr. Giurare: sacramentare. || att. Amministrar i sacramenti: sacramentare.
Sagramintatu. add. Da sacramentare: sacramentato. || Si dice Gesù sagramintatu all’ostia consacrata: Gesù sacramentato.
Sagraminteddu. dim. di sagramentu.
Sagramintiari. V. sagramintari. || V. santiari.
Sagrari. v. a. Consacrare: sacrare.
Sagràriu. s. m. Il luogo dove si buttano le immondizie sacre, le lavature dei panni, vasi sacrati: sacrario.
Sagratu. add. Da sacrare, fatto sacro: sacrato.
Sagrì. s. m. Pelle di pesce, che conciata serve a formar coperte di libri, buste ecc: sagri.
Sagrificamentu. s. m. L’atto del sacrificare: sacrificamento.
Sagrificari. v. a. Offerir in sacrificio: sacrificare. || Dedicare, consacrare: sacrificare. || fig. In diversi sensi, togliere, rimuovere, abbandonare, perdere, soperchiare ecc.: sacrificare || Rovinare. || rifl. Affaticarsi, travagliarsi. || Lungamente attendere in un luogo: appillottarsi. P. pass. sagrificatu: sacrificato.
Sagrifizzieddu. dim. di sagrifizziu.
Sagrifizziu. s. m. Offerta di checchessia, ma per lo più di vittima a Dio: sacrificio, sacrifizio. || Sofferenza, patimento, privazione, pena: sacrificio. || Danno. || fari sagrifizii, patire stento per chicchessia o checchessia. || fig. Rinunzia o cessione di checchessia per amore altrui: sacrificio.
Sagrilèggiu. s. m. Violazione di cose sacre: sacrilegio.
Sagrilegu. add. Che commette sacrilegio: sacrilego.
Sagriligamenti. avv. Con sacrilegio: sacrilegamente.
Sagrista. V. sagristanu.
Sagristana. s. f. Colei che nei monasteri di monache aveva cura della sagrestia: sagrestana.
Sagristanazzu. pegg. di sagristanu: sagrestanaccio.
Sagristaneddu. dim. di sagristanu.
Sagristanìa. s. f. ufficio del sagrestano: sagrestanìa.
Sagristanu. s. m. Chi è preposto alla cura della sagrestia: sagrestano. || add. Debole, fiacco. || Prov. li dinari di lu sagristanu cantannu vennu e cantannu si nni vannu, ciò che con poca fatica o con male arti si acquista, sconsigliatamente si spreca.
Sagristìa. s. f. Luogo nel quale si ripongono e guardansi le cose sacre: sagrestia.
Sagristiedda. dim. di sagristìa: sagrestiuccia (in Firenze).
Sagristiuna. accr. di sagristìa.
Sagru. add. Dedicato a deità, opposto a profano: sacro, sagro. || Grande, solenne: sacro.
Sagrusantu. add. Quasi superlativo di sacro, sacro e santo: sacrosanto, sagrasanto.
Sàgula. V. saccòsima.
Saguletta, Sagulidda. dim. di sàgula: cordicella.
Sagurra. V. savurra.
Saìca. s. f. T. mar. Sorta di bastimento il cui corpo è molto carico di legname: saicca.