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ALI | — 38 — | ALL |
di danaro o pensione che per obbligo si debba somministrar altrui, per fornirlo delle cose bisognevoli alla vita: alimenti. || fig. Tutto ciò che tien viva una cosa o passione ecc. alimento.
Alipinti. s. m. T. zool. Uccello bajo fosco di sopra e bianco di sotto, di coda bruna e orlata di bianco nella estremità: beccafico canapino, o canaparola. Motacilla Curruca L.
Ali-quali. Posto avv. Breve, tal quale. (Meli: pirtantu doppu un’ali-quali pausa).
Alisma. s. f. (D. B.) T. bot. Erba: alismo o piantaggine.
Alisu. add. Azzimo. V. aimu. (Dal Gr. αλύσος: non soluto. Vinci).
Alitanti e A-li-tanti. Posto avv. Ogni tanto, di tanto in tanto.
Aliteddu. s. m. Lieve soffio, alito. || Per compagnia. || stari all’aliteddu di luci V. alitu. || Per isperanza: speranzuccia.
Àlitu. s. m. Respiro o spiro leggero più del fiato: alito. || stari all’alitu di luci: star al fuoco || stari all’alitu d’unu: star sotto la cura di alcuno. || Talvolta significa coraggio, animo; e s’usa col verbo dari || Per rumoretto. || Speranza.
Aliva. V. oliva.
Alivara. s. f. Pianta d’ulive: olivo. V. olivu.
Allaccarari. v. intr. Perder la consistenza, la primiera freschezza, detto di tessuti animali o vegetali: avvizzire, ammencire; quest’ultimo puossi anco usare pe’ non animali, nè vegetali.
Allaccaratu e Allaccarutu. add. Di tessuto animale o vegetale che abbia perduto la natural consistenza e freschezza: avvizzito, floscio, mencio, e mencio si dice pure di cosa qualunque non vegetale, nè animale. || Per lento, svogliato: dinoccolato. Sup. allaccaratissimu: avvizzitissimo. || Dinoccolatissimo.
Allafannatizzu. add. dim. Un po’ ansante, trafelato. || Alquanto ingordo.
Allafannatu. add. Affannato per eccesso di fatica o cammino: trafelato, ansante. || Che non si sazia mai: ingordo, lupo (Tomm. D.), pacchione.
Allagamentu. s. m. Allagamento.
Allagari. v. a. Coprir d’acqua o d’altro liquido: allagare, inondare. || fig. Invadere: allagare. || Rifl. a. allagarsi. P. pass. allagatu: allagato.
Allagnarisi. V. lagnarisi e derivati.
Allagnatizzu. add. Che si lagna: lagnoso.
Allagnusiri. v. n. Assuefarsi alla pigrizia, farsi pigro: impigrire, infingardire. Da lagnusu V.
Allalluja. V. allelluja.
Allamatu. add. Da lama. Detto di drappo o nastro, tessuto con sottilissime strisce d’argento o d’oro combinate con la seta. V. tiletta.
Allambirsari. n. a. Versare.
Allammicamentu. s. m. Lambiccamento.
Allammicari. v. a. Far uscire pel lambicco: lambiccare, stillare. || fig. Far uscir a gocciole: lambiccare, stillare. || sintirisi allammicari: met. soffrir gran tedio, anche allampanar dalla fame, patir fame. || In senso di cader minutissima pioggia: lamicare, piovigginare. (E Batacchi usò: allambicare). || Rifl. allammicarisi lu ciriveddu: lambiccarsi, beccarsi, stillarsi il cervello. P. pass. allammicatu: lambiccato.
Allammicatura. s. f. Lambiccamento: stillazione.
Allammicaturi. V. allammicu. || verb. m. Chi distilla: stillatore.
Allammicu. s. m. Angusto canale, donde, a forza di calore, si trae l’umore della materia posta nel vaso aderente allo stesso canale: lambicco, limbicco. || Per simil. gocciola. || Per lo stillar di cosa naturale non per arte: gemitìo. || allammicu di cori: afflizione d’animo. || essiri ’n’allammicu di cori: fastidioso, seccatore. || stari all’allammicu: esser in candela, in consumamento.
Allampacucchi. V. affamatizzu.
Allampanatu. add. Dicesi di uomo magrissimo: allampanato.
Allampantiri. v. intr. Divenire lampante, lucido e dicesi di liquori. || Per finire, mancare. || Detto delle biade, seccar prima del debito tempo per nebbia o soverchio caldo: arrabbiare.
Allampari. v. intr. Perder il sentimento, rimanere stordito: sbalordire, trasecolare. || Per venir colto dal lampo: assaettare. || fig. jiri allampannu: andar bighellonando, ozieggiar per le vie. || Per rimaner confuso.
Allampari. s. f. T. zool. Sorta di grossa lampreda, che sta a galla nell’acqua: murena. Flutae L.
Allampatazzu. add. pegg. Affamataccio. || Storditaccio. || Vagabondo.
Allampateddu. add.dim. Affamatello, affamatuzzo. || Storditello.
Allampatizzu. add. dim. Affamaticcio. || Alquanto balordo. || Senza denaro: spiantato, stangato.
Allampatu. add. Percosso da saetta: assaettato. || Per affamato. || Per avaro. || Sbalordito. || allampatu di la negghia, detto di frutta: arrabbiato.
Allampatuni. add. accr. Affamatissimo. || Balordissimo.
Allampiunatu. add. Affamaticcio, allampanato dalla fame.
Allanchiarisi. v. intr. pass. Poltroneggiare: poltrire, impigrire P. pass. allanchiatu: impigrito.
Allanchiatu. add. Poltrone, scioperone.
Allandrari. v. a. Affliggere: amareggiare. L’usa Rau: sì tu chidda chi m’ardi e chi m’allandri.
Allandunatu. Nella frase: stari tuttu lu jornu allandunatu, a gironzare: a giostroni.
Allannari. v. a. Vestir di latta saldata lo interno di un oggetto: laminare di latta. || Detto di imposte di usci o finestre è quel rivestirle di piastre di ferro per sicurezza: laminare. P. pass. allannatu: laminato.
Allannatura. s. f. L’atto del laminare: e ciò che si paga per eseguirlo.
Allannaturi. verb. m. Fabbro che lamina.
Allannunari e Allandunari. v. a. Legar il collo con certo collare da noi detto landuni (gogna) V. || v. rifl. pass. Star oziosamente in aspettando: appillottarsi. || Star inoperoso: scioperarsi. P. pass. allannunatu: legato con gogna. || Appillottato. || Scioperato.
Allannunatizzu. add. dim. di allannunatu.
Allantirnari. (D. B. e Pasq.) v. a. Illuminar alcuno quasi con lanterna: lanternare e fig. informare, metter in chiaro di ciò che accade. P. pass. allantirnatu: lanternato. || Informato.
Allanzarisi. Rifl. a. Scagliarsi, avventarsi: lanciarsi, allanciare. || T. pesc. Il buttare della fiocina: lanciare.
Allanzaturi. verb. m. T. pesc. Chi lancia la fiocina: fiociniere.