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VUS | — 1110 — | VUT |
|| putirisilla fari a la vusca, quando fra due cose vi è poca differenza: scattarci poco.
Vuscagghia. V. vusca, e specialmente quelle falde sottili che caccia la pialla: trùciolo.
Vuscagghiedda. dim. di vuscagghia: truciolino.
Vuscaloru. s. m. Chi abita od ha in consegna un bosco: boscajuolo.
Vuscari. v. a. Procurarsi con industria checchessia: buscare. || V. abbuscari.
Vuscarizzu. add. Da bosco: boschereccio (Mal.).
Vuscazzu. pegg. e accr. di voscu: boscaccio.
Vuscenza. V. voscenza.
Vuscettu. s. m. Legno liscio che usano i calzolai per allisciar il tomajo, il tacco, per ripulire insomma: bussetto. || – di ferru: bussetto di ferro (Da vusciu, di cui generalmente è fatto quest’arnese).
Vuscheri. V. vuscaloru.
Vuschettu. V. vuschittu.
Vuschicedda. dim. di vusca.
Vuschiceddu. V. vuschittu.
Vuschicedda. dim. di vusca: bruscolino, fuscellino.
Vuschignu. add. Di bosco: boschigno, boschereccio.
Vuschinu. s. m. Ciò che si è buscato mercè lavoro o che.
Vuschittera. s. f. Musica che accompagna le leggende del banditi popolari.
Vuschittu. dim. di boscu: boschetto.
Vusciari V. allisciari.
Vuscicedda. V. vuschicedda.
Vuscigghiu. V. vuschiceddu. || V. quercia.
Vùsciu. s. m. T bot. Pianta sempre verde, che serve per lo più a fare spalliere o disegni nei giardini; del suo legno, che è gialliccio, si fanno molti lavori: bosso. Buxus sempervirens L.
Vùsciula. s. f. T. magn. Cerchio di ferro di cui si riveste l’interno del mozzo delle ruote: bronzina, bòssola, bòccola. || Scatolette di legno di bosso: bòssolo. || Per gucciula V.
Vusciulareddu. dim. di vusciularu.
Vusciularu. V. busciularu. || Quella cresta che pende sotto il becco del gallo: bargiglione.
Vusciuledda, Vusciulidda. dim. di vusciula: bossolino.
Vusciulittaru, Vusciuluttaru. s. m. Chi giuoca a’ bussolotti.
Vuscugghiari. v. a. Ricercare minutamente, raccattando bruscoletti di checchessia: ribruscolare.
Vuscuni. accr. di boscu: boscone.
Vuscusu. add. Pien di boschi: boscoso.
Vussaturi. V. vuscettu.
Vussica. V. vissica.
Vùssulu. V. bussulu.
Vustu. V. bustu.
Vutamentu. s. m. Il volgere: volgimento. || – di midudda, V. sfirnicïamentu.
Vutana. V. buttana. || V. caspita.
Vutanti. V. votanti.
Vutaredda. s. f. Volgimento, specialmente nella frase fari vutareddi: esser banderuola, cambiar partito facilmente.
Vutareddu. V. volubbili.
Vutari. v. intr. Far il voto: votare. || Far voto: votare. || vutarisi, obbligarsi con voto: votarsi. || nun sapiri a quali santu vutarisi: non sapere che acqua si bere.
Vutari. v. a. Torcere, piegare verso altro luogo: vòlgere, voltare. || Mutare, convertire: voltare. || Rotolare, voltolare: voltare. || ass. Fuggire: voltare. || intr. Mutarsi d’opinione, di pensieri: voltare. || Voltar le spalle: voltare. || att. Girare: volgere. || Rivolgere: volgere. || intr. Piegar il cammino verso una parte: voltare, volgere. || vutari ’na cantunera, vutari vanedda, piegar il cammino dietro un canto di casa: volger un canto. || – facci o li spaddi, fuggire: volgere le spalle. || rifl. pass. Volgersi, mutarsi, rotolarsi ecc.: voltarsi. || Muoversi a sinistra o a destra: voltarsi. || Ricorrere ad alcuno, confortarsi dell’aiuto di quello: voltarsi alla bontà di... || vutari casacca, fig. passare da un partito all’altro: voltar mantello. || – lu munnu, scompigliare, metter sossopra: arruffare. || – un timpuluni, dare uno schiaffo: girare un mostaccione, uno schiaffo ecc. || – comu un surruscu, fuggire prestamente: spulezzare. || – la rota, cambiar sorte: voltar carta. || – li pecuri, dicon i pastori, il far tornare addietro il branco delle pecore: rivoltar le pecore (Rigutini). || – in vinazzi, metter il mosto in infusione colle vinacce. || – lu dammusu, far volta: voltare. || – ’na summa, levarla dal conto di uno e metterla al conto di altro: voltare. || vutaricci lu senziu, lu ciriveddu, impazzire: dar la volta o di volta il cervello a uno. || vutari largu, allontanarsi da un luogo: girar largo. || – cu tutta la varda, far buon colpo. || – tunnu, andar via: girar bordo. || – una facchina ecc., rivolgere la roba del rovescio, per usare un po’ l’abito: rivoltar un vestito. || vutari e sbutari unu: aggirare alcumo, carrucolarlo, ingannarlo, farne alla palla. || vutarisi e sbutarisi o vutarisi di cca e di dda, dimenarsi, dibattersi: voltolarsi, dar volta. Boccaccio ha: tu dai tali volte per lo letto. || nun haviri unni vutarisi, aver inciampi da ogni lato: non avere dove voltarsi. || si vutau iddu, o simili modi, per dire, rispose, soggiunse, disse. || vutarisi malamenti, rispondere con cattivo garbo. || votala ca s’ardi, modo prov. per garrire chi cerca sutterfugi. || vutarila, raccontare una cosa differentemente, o al rovescio. || vota, gira e firria, modo di esprimere il cercare e ricercare, il girare e rigirare per venir a capo di checchessia: volta e rivolta.
Vutata. s. f. L’azione del voltare: voltata, voltura. || Il canto di una via: voltata. || Trattamento, garbo, accoglienza. || Quel che fa la chiave nella toppa mandando la stanghetta: mandata. Onde toppa a du’ vutati: serratura a due mandati. || mala vutata, atto o parola sgarbata: mossaccia, || fari ’na mala vutata, dire, fare con isgarbo. || pigghiari la vutata larga, fig. evitare, schivare una cosa: voltar largo ai canti. || a la vutata: alla svolta.
Vutatedda. dim. di vutata: voltatina.
Vutatina. L’istesso che vutata V.
Vutatu. add. Da voltare: votato. || Voltato, volto.
Vutatuna. accr. di vutata. || Subito cangiamento di partito.
Vutatura, V. vutata.