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SECONDO. 120

vita. Preghiamo in oltre Dio di non far la volontà nostra, la quale ci ha sbanditi del paradiso, non la volontà della carne, et del sangue, prona al peccato, non la volontà del demonio, cupidissimo della nostra perditione, ma la volontà di Dio; percioche in questa consiste la nostra beatitudine. È aggiunta à questa petitione quella particella, Sicut in Coelo, et in terra; desiderando di obedire alla divina volontà, con quella prontezza, con quella allegrezza, et con quella purità di amore, che fanno gli Angeli, et i Beati in Cielo. Et può questa aggiunta riferirsi alle due prime petitioni anchora, chiedendo che il nome di Dio sia santificato in terra, come nel Cielo, et parimente regni Iddio sopra la terra ne i cuori de gli huomini, come regna ne i Beati in Cielo.

Hor circa la materia di questa terza petitione hà particularmente il padre da instituir il figliuolo, acciò sia risegnato nella voluntà di Dio, et in tutte le sue attioni preghi Dio di poter conformarsi alla sua voluntà, la quale è regola d’ogni bene, et faccia spesse volte sacrifitio et oblatione à Dio della sua voluntà, et per amor di Dio la sottoponga alla obedienza de’ superiori et padri spirituali, i quali tengono il luogo di Dio. In somma lo eshorti à acquietarsi in tutti gli avvenimenti di questa vita nella voluntà di Dio, il che lo liberarà da infinite inquietudini, per ciò che la veduta nostra è molto corta, e spesso alcune cose ci pareno buone, et espedienti per noi, lequali se succedessero conforme al desiderio nostro, sariano cagione della nostra total ruina, et cosi per lo contrario. Et tale con la povertà, con la infirmità ò con le persecutioni andarà in paradiso, che con le ricchezze, con la sanità et col favore de gli huomini saria condannato all’inferno, perciò in mezzo alle onde tempestose di tanti travagli, et pericoli, da i quali siamo continuamente agitati, l’ancora ferma che ci sostiene è il risegnarsi tutto nella voluntà di Dio. Et io per me tale desidero che con la divina gratia, per buona cura paterna, sia il nostro bene, et christianamente allevato figliuolo, nel cui cuore, et nella cui bocca risuoni ad ogni proposito quella veramente christiana sentenza, sia fatta la volontà di Dio.


QUARTA PETITIONE. PANEM NOSTRUM QUOTIDIANUM DA NOBIS HODIE.

Dopo la gloria, et il Regno del nostro celeste padre, et lo adempimento della sua volontà, ordinatamente, et convenientemente nel quarto luogo dimandiamo i beni temporali, et terreni, che à quelli, eterni et divini,