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SECONDO. 64

di Christo, poi che come è detto, et quella, et questa è una istessa oblatione, et uno istesso sacrifitio, differente solo nel modo. Veramente l’altezza, et utilità di questo misterio è cosi grande che non si pùo dire, nè pensare a bastanza, con quanta purità interiore del cuore, et con quanta divotione, et riverenza esteriore convenga, et trattarlo, et starvi presente, mentre il ministro publico della Chiesa, lo tratta per se, et per tutto il popolo fidele, nella celebratione della Messa. Per tanto il nostro buon padre, più sollecito di tesaurizare al figliuolo i tesori celesti, che i terreni, procuri con ogni studio, et con dottrina. et con esempio, à renderlo particolarmente devoto della Santa, et veneranda Messa.

Dell’obligo di udir la messa. Cap. LVIII.

Saria cosa molto fruttuosa, et degna di lode che ogni giorno si udisse da christiani la Messa, parlo de gli huomini, perche quanto alle donne, per diversi rispetti di quel sesso, et per la cura domestica, non è forsi da persuadere il medesimo cosi indistintamente. Io non so vedere alcuno cosi occupato, etiandio parlando de gli artegiani, i quali con le fatiche cotidiane si guadagnano il vitto, et si sostentano, che non potesse consecrare meno d’una piccola hora a Dio, per intervenire divotamente a Messa, massime dove è facilità di udirla, che saria un provedersi di particulare aiuto, acciò tutte le operationi di quel giorno fossero più felici, et benedette da Dio, ma nondimeno poi che gli impedimenti, et occupationi della vita civile sono molti, et di molte maniere, et la Santa Chiesa madre pietosa, et benigna, non ha voluto obligarci sotto peccato, se non a i giorni dominicali, et festivi, almeno in questi non preterisca giamai il padre di famiglia di udir la Messa con tutti di casa, tra i quali intendo anchora quelli che hanno cura de i campi, et d’armenti, a i quali con qualche buon modo che la prudenza, et molto più la carità christiana gli suggerirà, ha da ingegnarsi di provedere; si che per quanto si possa senza incommodo, et danno notabile de i ministerii loro, intervengano alla Messa. Ma venendo al nostro fanciullo procuri di avvezzarlo a questo fermo proponimento, di non volere giamai lasciare la Messa, nè egli, nè suoi famigliari per qualunque occupatione, et bisogno temporale, non che per vano diletto di andare a caccia, o simigliante, si come alcuni fanno, che non solamente per il guadagno, ma per solo piacere, occupano i servitori in modo, che non possono satisfare al precetto della Chiesa; la colpa de i quali è gravissima, perciò che non può, nè deve il servitio humano andare del pari giamai, non che impedire il servitio di Dio. Qui si potria toccare alcuna parola,