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LIBRO

con artifitio celeste, in tutti i giorni dell’anno ci và ripresentando? certo ardisco dire, che se non fossero le sante festività, che ci rinfrescano la memoria de i benefitii divini, tanto siamo per noi stessi obliviosi, et tanto involti et occupati, come già il populo Hebreo nell’Egitto, à raccorre le paglie, et il fango di questo mondo, che à pena ce ne ricordaremmo giamai. Et nondimeno quantuque sia cosi grande et l’obligo et la utilità della santificazione delle feste, si trovano alcuni che per mostrarsi anchora in questa parte veri figliuoli del vecchio Adamo, par loro il giorno festivo grave giogo, come impedimento dell’avidità loro di guadagnare, et quasi tempo perduto; altri sono in maggior numero, i quali aspettano il giorno della festa non per servir à Dio, ma per servire al diavolo, et a i sfrenati appetiti della carne, ne i giuochi nell’ebrietà, et nel fuoco della libidine che gli arderà eternamente nell’inferno, se non mutaranno vita. Et certo è cosa miserabile, et degnissima di abondanti lagrime, l’abuso, et irreverenza grande che in questa parte si vede nel popolo christiano generalmente parlando, colpa s’io non m’inganno, non piccola di mancamento di buona educatione, et publica, et privata.

Della cura publica, et della domestica, circa l’osservanza delle feste. Cap. LV.

Gli antichi, et religiosi Imperadori, hanno tenuto gran cura, che i giorni della Domenica, et altri giorni festivi si osservassero con ogni riverenza, prohibendo non solo li strepiti giuditiali, ma i spettacoli de i theatri, et altri giuochi publici, et fino alla istessa solennità, et festa del Natale, et dell’Imperio loro, commandarono che si differisse, se per caso occorreva in giorno dedicato all’honor di Dio, si come anchora si vede nelle leggi registrate nel Codico di ragione. Et veramente i Principi, et magistrati publici, meritano grandissima lode quando con l’autorità che hanno da Dio, di cui sono ministri, procurano cosi in questo particulare della santificatione delle feste, come in molte altre cose tali, far servitio à Dio, aiutando la sollecitudine pastorale de i Vescovi, et superiori ecclesiastici come sono obligati. Ma lasciando questo da parte, et ritornando al suggetto principale della nostra educatione, dico che il buon padre di famiglia, doverà esser diligentissimo osservatore de i giorni di festa, onde facilmente avvezzarà i figliuoli, et domestici suoi alla medesima osservanza, et se in tutto l’altro tempo deve tener l’occhio aperto che in casa sua non si offenda Dio, molto più deve farlo nel tempo festivo, occupando se medesimo, et gli altri non in piaceri illeciti, et nelle vanità del secolo, ma in esercitii santi, et