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27
...
45
25
3175×5

«5.° Scrivo a scala sotto al 27 (triplo del quadrato di 3) il 45 (triplo del prodotto della medesima cifra 3 per la seconda 5, ovvero prodotto di 3 per 15, triplo di 5), ed a scala pure sotto il 45, il 25 (quadrato di 5), e fatta l’addizioue, accenno la moltiplicazione della somma 3175 per la medesima suddetta cifra 5, ch’eseguita, e sottrattone il prodotto mentalmente del numero totale 18270 (come si fà nella divisione ordinaria di un numero di più cifre per un numero di più cifre) somministra il secondo resto 2395, allato del quale scrivo la classe contigua 270, di cui separo le cifre estreme 70 con un punto. E quì si avverta, che riuscendomi penoso il far la prima di tali moltiplicazioni, cioè quella della radice parziale trovata pel triplo della nuova cifra, nella gnisa di quelle, in cui il moltiplicatore è espresso per una sola cifra, la eseguisco in due volte: così per esempio nella susseguente analoga operazione in luogo di scrivere a scala sotto al 3665 il 630 (prodotto di 35 per 18, triplo di 6), scrivo in colonna il 35 (prodotto di 35 per 1), e sotto al 35 a scala il 280 (prodotto di 35 per 8).

3675
....
35
280
36
373836×6

«6.° Fò l’addizione della suddetta somma 3175, come se presso a lei non fosse scritto ×5, con 25 (quadrato di 5), di cui si raddoppiano le cifre, quasi che s’incontrasse scritto due volte, e con 45 (prodotto di 3 per 15) escludendo 27 (triplo del quadrato di 3), che per maggior precauzione è disgiunto dai detti numeri per una lineetta orizzontale punteggiata, ed ottengo nella somma 3675 il triplo del quadrato di 35, per cui divido il numero 23952 alla sinistra del punto, e verificato il quoziente 6, lo scrivo accanto al 5, come terza cifra della radice. E così di seguito come riscontrasi nel precedente prospetto della operazione, spinta fino alla ottava cifra decimale inclusive.

«Termino ora coll’osservare, che il calcolo sotto quella