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Libro Decimoterzo. 375

facesse almeno la guerra in tempo opportuno, per tentare senza danno la conceputa impresa. Et ancorche scorgesse Cesare di maggior animo per la vittoria Affricana, & che confidava molto nel proprio valore, & de Soldati, gli protestò ad’ogni modo, con indicibil efficacia, che era conveniente à congiungersi in amicitia e confederatione col Gallo.

[Il Clesio bramoso della pace.] Dimostrava ciò essere, & all’uno, & all’altro cosa più utile, la pace essere nutrice di tutte le cose buone, doversi questa preferire alla pestilential guerra, anco con conditioni disavantaggiose.

Che all’incontro, quando vorano due potentissimi Prencipi della Christianità frà di loro perseverare nelle discordie, è sanguinosi cimenti, in breve sarebbe il Mondo tutto stato ripieno d’inestinguibili incendij di guerre.

Ansioso, mandò lettere à diversi Prencipi, acciò con le lor preghiere, & interpositioni si componessero gl’interessi di quelli due gran Prencipi, & restassero sedate le discordie, che continuamente andavano pullulando.


Il fine del Decimoterzo Libro.