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conti siano tenuti di sodisfare la parte lesa per uccisioni od offese; 5.° che, riguardo agli omicidii volontarii, alle disfide e ad altri misfatti, si osservino i capitoli della pace conchiusa fra il re dei Romani e la Repubblica di Venezia ; 6.° che i detti conti, nelle feste di patrocinio e dedica delle chiese, non osino nè per sè, nè pei figli nè per altri tentare cosa alcuna che riesca di detrimento al Vescovato; 7.° che l’onorario venga esatto dal massaro vescovile, e questi lo consegni a essi conti annualmente nei soliti tempi. Il primo d’aprile, cioè un mese dopo la stipulazione, fu ratificato il suddetto accordo1. Nel medesimo anno, le ossa di Roberto Sanseverino, generale dei Veneziani, depositate dal 1487 nella cattedrale di S. Vigilio, furono trasferite nella città di Milano2. In questo stesso anno 1498 ebbero luogo: la conferma del privilegio vescovile concesso alla comunità di Fondo nella valle di Annone; l’investitura del marchesato di Castellaro a Francesco marchese di Mantova; la conferma degli statuti e carta di regola alla comunità di Pinè; e l’altra dei privilegi alle pievi del Banale, di Lomaso e di Bleggio nelle Giudicarie3.

Nel 1499, l’imperatore Massimiliano I vendette a Pellegrino Bussi dei Castelletti di Milano il castello e la giurisdizione di Nomi colle sue pertinenze e prerogative pel prezzo di fiorini del Reno ottomila; col

  1. Miscellanea Alberti, Τ. VI, fol. 177. T. VII, fol. 198.
  2. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 168.
  3. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 159, 171, 179, 193.