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Nel 1480, Udalrico confermò alle comunità di Mezzana, di Borgo e di Menasio, pieve di Ossana, i privilegi e statuti loro concessi dai vescovi antecessori Enrico e Alessandro1. Li 17 e 18 marzo di quest’anno pubblicò le sue costituzioni sinodali nella cattedrale di S. Vigilio, ripiene di provvidi regolamenti pel clero e pel popolo diocesano2. Nell’aprile rinnovò all’arciduca Sigismondo, suo mecenate, la convenzione seco stipulata subito dopo la sua elezione in Ala d’Innsbruck. In sequela di ciò, Sigismondo, avanzato negli anni e mosso dalla sinderesi, restituì ad Udalrico le valli di Annone e di Sole, da lui per sì lungo tempo indebitamente possedute, assolvendo i sudditi dal giuramento prestatogli3.

Non ostanti i passati dissapori, il vescovo Udalrico accolse con tutto l’onore nella propria residenza l’imperatore Federico III nel suo passaggio per Trento. Questi, ricevutolo in piena sua grazia, gli accordò la investitura della temporalità e le regalie, con diploma dei 21 giugno dell’anno corrente4. Nello stesso mese, il vescovo nostro invitava con un proclama tutti i feudatarii e vassalli della sua Chiesa alla debita ricognizione dei feudi che da essa tenevano, sotto le pene legali della caducità; e questo proclama fu fatto affiggere alle porte della cattedrale, della parochiale di Bolgiano, e delle chiese di Riva, di S. Zeno e di Rove-

  1. Miscellanea Alberti, T. II, fol. 184.
  2. Archivio episcopale.
  3. Miscellanea Alberti, T. III, fol. 182.
  4. Gentilotti, in notis ad Italiam Sacram.