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Federico III l’investitura dei regali del Principato, ma solo ad un anno; indi prorogata ad un altro.

Nel 1467, il vescovo Giovanni confermò la erezione della perpetua cappellania di Roveredo, fondata da quei cittadini, che allora nel temporale erano sudditi della Repubblica Veneta, col consenso di Leonardo Contarini, nobile veneto, arciprete di Lizzana, e colla riserva dei diritti di quella parochia. Questa cappellania, nel tratto del tempo, fu convertita in curata, indi in parochiale, che presentemente ha il titolo di archipresbiterato, sempre però dipendente dall’antica parochia di Lizzana1. Nel novembre dello stess’anno, il vescovo nostro investiva Antonio Coredo, sua vita durante, del castello di Corredo, nominato Castello Vigilienburg, per aver esso Antonio rinunciate nelle mani del vescovo tutte le sue pretese sopra il castello medesimo2.

Nel 1468 papa Paolo II, a riflesso dell’avvocazia esercitata sul Vescovato di Trento, e a premurosa interposizione dell’imperatore Federico III, trasferiva in perpetuo il diritto di conferimento della Prepositura trentina, vacante per l’assunzione di Giovanni Hinderbach al vescovato, nei regnanti Conti del Tirolo e loro successori; col patto però che la presentazione siegua in Curia Romana, dalla quale il presentato debba impetrare le bolle. Ciò arrecava alla Chiesa trentina un sensibile detrimento, e toglieva al vescovo il modo di

  1. Miscellanea Alberti, T. III, fol. 209.
  2. Miscell, Alberti, T. VII, fol. 136.