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gine1. Havvi di questo stesso anno: un decreto del nostro vescovo contro certi nobili, chierici ed uomini di macinata e forestieri, che ricusavano di pagare alla Chiesa alcuni affitti e collette, ai quali erano sottoposte le case, terre e possessioni della pieve di Ossana, da essi recentemente acquistate2; la collazione dell’ufficio di sacristano della cattedrale di Trento a Giovanni di Brescia, canonico della medesima, e consecutivamente la presentazione del Capitolo al vescovo, e la di lui conferma e missione in possesso3; la conferma fatta dal vescovo agli abitanti della contea di Königsberg di tutti i loro privilegi e consuetudini, specialmente riguardanti le sentenze e le appellazioni, e la esenzione da ogni dazio delle vettovaglie estratte dalla città di Trento per loro uso4.

Agli ultimi d’ottobre ο ai primi di novembre di questo stesso anno 1347, il vescovo Nicolò passava da questa all’altra vita, dopo un lodevolissimo governo di nove anni. Lasciò morendo diversi legati pii, per l’esecuzione dei quali consegnava al suo Capitolo l’annua entrata di 30 marche di Merano, da esso a tale effetto comprata da Verata moglie di Fegnone di Villanders su certi affitti di Egna e della villa di Castello nella valle di Fiemme5.

  1. Miscellanea Alberti, Τ. I, fol. 56.
  2. Miscell. Alberti, Τ. VI, fol. 168.
  3. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 145. Presentemente (cioè verso la metà del secolo XVIII) questa presentazione non è più in uso; e i canonici di Trento fanno tutto di loro propria autorità.
  4. Miscell. Alberti, Τ. III, fol. 169.
  5. Miscell. Alberti, Τ. V, fol. 143.