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di Trento un privilegio accordato all’Ordine di S. Chiara nel 1317 da papa Giovanni XXII1.

Nei due anni seguenti, il nostro prelato incorporò la chiesa di Senale a quella di Augia e concesse varie lettere d’indulgenza. Fra le altre, a chi avesse celebrato il giorno della Concezione della Beata Vergine; a chi avesse ajutato alla fabbrica della chiesa di S. Maria Maddalena di Preore, incominciala a spese di Flavio mansionario di Padova, e per la di lui morte rimasta incompleta2. Verso la fine del 1322 frate Enrico, priore dell’Ospitale e del convento di S. Tommaso nella pieve di Romeno, col consenso de’ suoi confratelli, diede un vigneto dell’Ospitale da custodire con quelli di Ambulo, a fine di pace e secondo la consuetudine della Regola di quella villa3.

Nel 1323, il torrente Saluga recò molti danni alla città di Trento; laonde fu fatto un progetto di deviarne il corso dalla parte di S. Maria Maddalena nel Fossato.

Nel 1325, i fratelli Nicolò e Gerardo di Arco fondarono il convento dei Celestini colla chiesa alle Sarche4; e ai 24 di giugno dello stess’anno, la contessa di Rosenburg, figlia di Beraldo di Wanga, confessa, mediante pubblico istrumento, appartenere al vescovo di Trento, al quale li restituisce, tutti i beni e poderi

  1. Bonelli, T. III, Ρ. I, pag. 197.
  2. Bonelli, ivi, pag. 199-202.
  3. Hippoliti, op. cit.
  4. Hippoliti, op. cit.