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un diploma imperiale, nel quale vien nominato suo cancelliere; e così ad un altro diploma del 13121.

Sulla fine di maggio 1313, l’imperatore confermò al nostro vescovo gli antichi diritti sul principato e ne aggiunse di nuovi, con suo diploma dato a Pisa2.

Nello stesso anno, vedendo il vescovo Enrico che i popoli della valle di Fiemme dovevano soffrire a torto molte vessazioni e danni gravissimi nei proprii monti da alcuni nobili prepotenti ed anco da persone plebee, sotto l’erroneo pretesto che loro non appartenessero i detti monti, rilasciò, a favore di essi li 2 aprile 1314, un ampio diploma con cui dichiara, essere quelle montagne e quei boschi di loro ragione, e ne li investe e conferma nell’antico possesso di tutte le selve, vie, sentieri, pascoli, caccie e pesche di essa valle3. Li 26 di marzo 1314, il nostro vescovo Enrico concesse al priore e ai frati dello Spedale e della chiesa di Albiano l’esenzione dalle decime e dagli altri carichi, col consenso del Capitolo, confermando le immunità e i privilegi accordati dai vescovi antecessori4. Col diploma degli 8 di giugno di quest’anno 1314, Enrico re di Boemia e di Polonia restituisce al vescovo nostro la maggior parte della valle di Fiemme già impegnata per 150 marche d’argento al duca Mainardo, conte del Tirolo, suo padre5. Nell’anno medesimo il vescovo

  1. Albert. Mussatus, Hist. Aug., lib. II, cap. 7. Miscellanea Alberti, T. VII, fol. 2.
  2. Bonelli, Τ. II, pag. 642.
  3. Miscellanea Alberti, Τ. IV, fol. 222.
  4. Bonelli, Τ. II, pag. 646.
  5. Bonelli, Τ. II, pag. 647.