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i morti non bevono vino e non portano via nulla degli oggetti della mensa. Come potrebbero farlo se non hanno mani?

— Non dovrebero allora toccare neppure il resto, — pensava Bardo; e gli pareva di vedere il suo viso, con la bocca sottile dove serpeggiava il solito sorriso misto di scherno e di tristezza. E pure le sue mani egli vedeva, e gli sembravano, nel prendere la roba dalla tavola e metterla nella sporta, quelle incorporee dei morti.

Quando il cestino fu colmo, egli lo scosse, per aggiustare meglio la roba; vi guardò dentro con compiacenza e vide che c’era ancora un angolino vuoto. Allora ricordò di aver promesso a Piera un vasetto di marmellata di pesche. La marmellata non c’era, a tavola, stava però nell’armadietto d’angolo, e quando egli lo aprì, i barattoli, dentro, le bottiglie dell’olio e dell’aceto, i diversi recipienti collocati sulle mensole, ebbero, al riflesso della fiamma d’improvviso balzata curiosa nel camino, un sorriso di malizia.

— Beh, — pensò Bardo, prendendo il vasetto coperto dalla carta cerata legata con lo spago, — poichè i morti non possono più rubare, questo qui, se la mamma se ne accorge, dirò che l’ho preso proprio io.