Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/97


— 87 —

che non si baciano; e tutto trionfante, trovata la soluzione, disse:

— Sfido, lei è scottata dall’esempio della sorella!

Poi, mentre Bardo continuava, fece come i bambini, su, nel letto materno, quando la nonna recitava per conto loro le preghiere: si addormentò.

Allora Bardo ritornò nell’ingresso e si tolse le scarpe. Tutti si erano ritirati: in cucina le donne avevano coperto il fuoco, ma non tanto che dal mucchio di cenere non scaturisse un po’ di calore; un po’ di calore per i poveri morti; e bastò che Bardo, accostandosi tastoni al camino, vi frugasse con la punta di un fuscello perchè la fiamma dei tizzi resuscitasse d’un tratto, lunga e violacea come un fuoco fatuo. La stanza s’illuminò di una luce fantastica, col pavimento chiaro e le ombre dei mobili in su, lunghe fino al soffitto dove si accatastavano come se l’ambiente tutto si fosse capovolto.

Il cane, sotto la tavola, si alzò, rovesciando il gatto coricatogli sopra; Bardo gli accennò di accucciarsi ancora; l’animale fece