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le anime oneste 313


— Quanto hai lavorato, Sebastiano! — disse guardando l’oliveto. — Sei contento?

Sebastiano si sedette accanto a lei, e scosse la testa, ma non rispose.

— Oggi ho riletto tutte le tue lettere, — prosegui la fanciulla tremando leggermente. — Le ho portate qui, sai?

Egli non rispose ancora, ed ella tacque quasi confusa. Era strano. Sebastiano dunque non trovava più nulla da dirle, ora ch’ella gli stava vicino? Ora che voleva finalmente rispondergli come lui desiderava?

— Sì, ho lavorato e lavorerò ancora, ancora, fino alla morte! — esclamò egli dopo un momento, arrossendo per l’intensa commozione. — Ma tu ripartirai, ed io... io non avrò più neppure il conforto di scriverti....

La sua voce diventava amara, ma Anna non lo lasciò terminare.

— Io resterò! — disse.

Sebastiano balzò ritto, spaventato dalla sua felicità.

Quasi senza avvedersene attirò Anna a sè e la guardò intensamente negli occhi.