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l’arrivo 15

schi, invernali. La signora Maria, Angela e Lucia indossavano giacchette di panno, Antonino un bel costumino alla marinara — la prima veste di omino; — e Caterina spariva sotto un grembialone di indiana turchina. Anche Nennele ne portava uno simile. Cesario era in babbucce, il che contrastava assai con la camicia elegante ben inamidata e con gli occhialini, e Sebastiano invece aveva grosse scarpe e una giacca di fustagno a doppie tasche.

— Io ho molto fame, e tu? — domandò Paolo rientrando e pigliando il suo posto in tavola. — Peccato che non possiamo mangiare le beccacce stasera. Le hai sognate, non è vero?

Annicca arrossì di nuovo. Aveva appetito anch’essa, ma non osava confessarlo. Fu fatta sedere vicino a Caterina ed a Lucia.

Nennelle occupava una seggiolina alta al pari della tavola, e Antonino, imbacuccato in un grande tovagliolo mangiava in un angolo, quasi lontano da tutti perchè molestava tutti. Non tutti i giorni la signora Maria pranzava o cenava in santa pace, ma quella sera, in