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272 la lontananza

fano, viaggiavano insensibilmente due fila di nubi sparpagliate, bianchissime; parevano due grandi drappi di velo strappato, alitanti leggermente all’alta brezza che smoveva appena le cime dei mandorli. Avevano come un sorriso tenue di suprema dolcezza, e sembravano viaggiare verso un sogno lontano, che pur sapevano di non poter raggiungere. Nello spirito fine della pensierosa fanciulla si riflettevano tutte queste espressioni della natura e del cielo.

Molte volte ella attingeva dalla visione delle cose inanimate, tutto il coraggio, la forza, l’idealità che non poteva trovare nelle anime umane.

Così nella tristezza di quella sera le sembrò che gli alberi, il cielo, le nuvole, le trasparenze dell’orizzonte, sentissero i suoi pensieri e vi partecipassero. Senza dubbio il sentimento che ella dava alle nuvole viaggianti era il suo. Passando sotto i mandorli in fiore, respirando l’aria mite ove s’erano dispersi tanti suoi sogni, il suo cuore disse, pensando al giorno della partenza: addio!