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4 l’arrivo

di Giacinto, e una sorella dei Velèna, una ragazza fragile e nervosa che morì di spavento, dando precocemente alla luce una bambina, alla notizia che suo marito era stato assassinato per vendetta di partito.

Annicca, la povera piccina nata innanzi tempo, sotto tanti tristi auspici, rimase così presso la vecchia donn’Anna, sua nonna. Una donna severa e triste, chiusa in lutto eterno, quasi tragico, come è il lutto dei villaggi sardi. Dopo la morte del figlio e della nuora, la vecchia casa dei Malvas restò chiusa al sole ed alla gioia. Mai più le pareti furono imbiancate, e il fumo stese un velo opaco, color di cera, sui muri, sui mobili, sui vetri e in tutto l’ambiente.

In quella casa silenziosa e strana, quasi funebre, Annicca passò l’infanzia e crebbe come un fiorellino smorto, di quei fiori gialli, pallidi, che spuntano nei luoghi aridi e incolti. Ma un giorno donn’Anna cadde malata e, non ostante le cure affettuose di Giacinto, morì. Allora Paolo Velèna, chiamato dal fratello, accorse nel villaggio e decise di prender seco la fan-