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le nozze 117

qualche cosa alla fanciulla, mentre in realtà era a lui che mancava la presenza di lei.

Più di una volta, da un anno in quà, aveva pensato di spiegarsi, di dichiararsi, o almeno di confidarsi con la madre, e di lasciar capire ad Anna un po’ dei suoi sentimenti. Egli aveva un progetto magnifico: ammogliarsi e ritirarsi in campagna, in un immenso latifondo incolto che egli sognava di coltivare con sistemi moderni.

Ma in presenza di Anna egli sentiva uno stupido timore, una strana sensazione. Qualcosa come il contorno del sogno svaniva nella realtà. L’Anna vicina non era più l’Anna lontana, quell’Anna che lo baciava col vento, che da lontano si faceva desiderare e sognare con tutte le gioie e gli spasimi di una vera passione.

Da vicino un invisibile e imbarazzante ostacolo lo divideva da lei.

Talvolta provava un sentimento di gelo che lo rattristava; gli pareva che il suo sogno si disperdesse, per non tornare mai più. Invece appena ella spariva, il sogno tornava, tanto più