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capitolo xxxvii. 285

fine alle dubbiose battaglie, però che non solamente costoro vincerete, ma tutta la potenza de’ Turchi che sono in Romania ed in Grecia temeranno le nostre armi. La terza è, che quei cristiani che sono nella città di Grecia si leveranno contro i Turchi e tutti saranno in nostro aiuto. La quarta ragione è, che per forza ci converrebbe difendere le nostre persone, perchè noi non abbiamo città o castelli che ci diano ricetto, se la spada non ce lo dà. Però siate obbedienti a’ vostri capitani, e non trapassate l’ordine, che io e Giraldo vi daremo, e facendo voi questo, Dio ci darà vittoria.»

Finito il Meschino la sua orazione, ognuno tornò alla sua compagnia, e spargendosi pel campo le parole del capitano, tutta la gente a piedi ed a cavallo prese ardire e speranza nella vittoria. La notte mandò il Meschino alla valle, ch’era al lato dove correva un piccolo fiumicello il quale usciva tra due finimenti di poggi, che erano un pozzo d’acqua fatto da esso fiume e pieno di pietre grandi. Il Meschino vi mandò mila pedoni, e fece levar alla notte quelle pietre e romper quel borgo e spianare quel passo, e mandò Girardo in quella valle con quattro mila cavalieri, dicendo loro, che non entrassero nella battaglia insino che non vedessero il segno; appresso fece dell’altra gente due schiere. La prima furono due mila cavalieri e quattro mila pedoni, e comandò che la mattina assalissero i Turchi con grand’animo, e sollecitassero la battaglia, e quando li avessero rimossi, si riducessero al poggio. L’altra schiera che furono sei mila pedoni e due mila cavalieri, la tenne il Meschino per sè. La mattina, quando fu giorno si rinfrescarono tutti quei del campo, non essendosi accorti i Turchi, nè avveduti di niente, ed essendo giorno chiaro, cominciarono la battaglia. La moltitudine de’ Turchi era grande, il Meschino fece ritirare indietro la sua gente insino alla salita del poggio, e i Turchi trovando i loro compagni morti, corsero pieni di furore e con terribili grida contro i Cristiani, nel qual corso furono molto danneggiati i Turchi. Il Meschino comandò alla sua gente, che piuttosto mostrassero segno di paura che no, e così fecero, ritirandosi all’alto. Allora i Turchi presero ardire, e arrivati fino a mezza costa furono alle mani con i Cristiani. Il Meschino comandò a quattro mila cavalli e mille pedoni, che ri-