Pagina:Amori (Savioli).djvu/53


44

Da cure oppresso, ed esule
     Vivo in terren lontano;
     Regna un poter contrario,
     Che quel d’Amor fa vano.
     
Tu scrivi intanto, e all’animo
     La speme sua mantieni.
     Oh i cupid’occhi trovino
     Scritto una volta: Vieni.
     
Impetuoso Eridano
     Stendi la torbid’onda,
     E minacciando vietami,
     Se sai, l’opposta sponda.
     
Fanciulla accesa i talami
     Offría dal Tracio lido,
     E al sordo mar fidavasi
     Il notator d’Abido.