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Sian teco, e teco ingombrino
     Gli aurati cocchi oscene,
     Sian teco, e a te ministrino
     Contaminate cene.

Veglin con esse ai talami
     Ombre al furor devote;
     Danzin nefande, e turbino
     Le piume al sonno ignote.

Ohimè, che spero? Io pregoti
     Le Dire ultrici invano:
     Son meco, e ’l cor mi serrano
     Colla gelata mano.

Pace, o tremende Vergini
     Prime ne’ regni inferni:
     Pace, e perdono; ascondasi
     L’ira de’ serpi eterni.