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non è così; comincia con Pirro. Il «fiero Pirro che, vestito di armi nere come i suoi disegni, somigliava alla notte allorchè s’appiattava nei fianchi del cavallo fatale, ha ora mutate le sue atre divise e si mostra in sembianze anche più orribili. Dalla testa ai piedi egli rosseggia di porpora; il sangue dei padri, delle madri, dei figli fu rappreso sulle sue armi dall’ardor delle fiamme, le cui vampe infernali rischiarano quelle uccisioni scellerate. Il mostro, sospinto dalla sua furia e lurido di strage cogli occhi fiammanti come carbonchi, va in traccia del venerabile Priamo.»
POLONIO.
Pel Cielo, signore, ben detto; buono l’accento e ottimo il metodo.
PRIMO COMMEDIANTE.
«Egli lo trova mentre con debole mano combatte i Greci; l’antica spada, ribelle al braccio, vacilla e cade. Pirro s’avanza alla tenzone disuguale; nell’ira sua vibra colpi all’aria, e il fischio della sua spada basta ad abbattere il debole vecchio. L’insensibile Ilio, che pare fatta accorta del gran colpo, cade col suo re, e i brucianti edifici crollano dalle fondamenta. L’orrendo rumore di quelle rovine ferisce l’orecchio di Pirro, e gl’incatena il braccio. Mirate! la sua spada in atto di piombare sulla canuta testa di Priamo pare a un tratto arrestata, e simile a tiranno dipinto, il vincitore permane immobile, vuoto di intenti e di volontà. Ma in quella guisa che veggiamo talvolta la calma succedere alla tempesta, allorchè un gran silenzio si spande pei cieli, e le nubi immote pendono, e i venti tacciono, e la terra è silenziosa come sepolcro, poi repentinamente veggiamo di nuovo la folgore che squarcia i cieli e ravviva gli echi della terra, così Pirro dopo breve tornato al primo furore, ripiglia la feroce vendetta, nè mai i martelli dei Ciclopi caddero con minor pietà sull’acciajo, del quale contemprano l’armatura eterna di Marte, di quello che cada sul vecchio la spada sanguinosa. Oh fortuna, vile prostituta! Voi, Numi tutti, accordatevi contro di lei, esautoratela di ogni possanza, rompete i raggi delle sue ruote, e precipitate il suo carro dall’altezza dei cieli ai baratri dell’inferno.»
POLONIO.
Questo è troppo lungo.
AMLETO.
Forse pel barbiere, siccome anche la vostra barba. — Continua, te ne prego. — Egli vuole pantomime o baccanali, altrimenti si addorme — Continua; vieni ad Ecuba.
PRIMO COMMEDIANTE.
«Ma chi, oh chi avrebbe potuto vedere la regina velata...!!»
AMLETO.
La regina velata?
POLONIO.
Bello: va bene la regina velata.
PRIMO COMMEDIANTE.
«Correre coi piedi ignudi fra le