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le termopili valdesi 213

rica e di ampia tesa, simile ai cappelli pastorali dei vescovi; una forma molto usata nella valle. Poi passarono alcune vecchie, curve sotto dei gran carichi di fascinotti, facendo la calza. E tutti, passando, salutarono il pastore con una certa dolcezza d’accento: Bonjour, monsieur Bonnet. Ed egli rispose a tutti colla stessa intonazione di benevolenza amichevole, chiamandoli per nome, poichè di quasi tutti i suoi parrocchiani sa il nome. Una volta gli avrebbero detto: — Buon giorno, barba, — che significa zio, e ch’era il titolo dei pastori antichi; da cui nacque il nome di barbetti dato ai Valdesi. Ora quel nome è caduto in disuso. Osservammo che tutte le vecchie ch’eran passate avevan la cuffietta bianca. La cuffia bianca la portano tutte le donne, ma dopo la pubertà solamente; le bimbe portano la cuffietta nera. Ma si va perdendo anche quell’uso, a poco a poco. — Una volta, — diceva il pastore, non senza un po’ di rammarico, — non ci vedevo che delle cuffie nella chiesa, bianche e nere, semplicissime, tutte valdesi genuine. Ora le ragazze che sono state a servire a Torino, a Nizza o a Marsiglia, tornan con le cuffie infronzolite, con cappellini coperti di fiori e di nastri.... È tutt’altra cosa! — Ah! caro il mio pastore, — avrei voluto dirgli; — bisognerà che lei si prepari a vedere anche le gonnelle a sgonfi e le vite alla Sara Bernardt. — Per ora, nondimeno, dal mento in giù, vestono ancora quasi tutte semplicissimamente, di colori oscuri, con le vite liscie; e quando portano anche quella cuffia bianca e nuda, hanno qualche cosa di mona-