Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/461

/ Leua latefta et fa chetaficuri che ciò che uien cjua fu delmortal modo conuien canoftri raggi fimaturi Quello comforto del Foco fecondo miuenne ondio leuai liocchi amonti chelincuruaron pria coltroppo pondo Poi che pergratia uuol che tu tafronti lonoftro imperador anzi lamorte nel aula più fccreta dafuoi conti Si che ueduto ìluer diquffta corte lafpene chelagiu bene innamora inte et inaltrui dicio contorte Diquel cbellae et come fenemfiora lamente tua et di onde ate uenne co fi feguil fecondo lume ancora Et quella pia che guido lepenne dellemie ali acoFt alto uolo allariFpofta coO mipreuenne No Lachiefa militante alcun figluolo nona compiu fperanza come fcritto nel fol che raggia tutto noftro ftuolo, Pero gilè conceduto che digitto uegna in lerufalemme peruedere anzi chel militar li Ha prefcripto (31 ialtri due punti che non perfapere Fon dimandati ma perebei rapporti quanto aquefta uirtute e impiacere Allui lalafcio che non lifaran forti ne di iattanza et elli accio rifponda et lagratia didio ciò licomporti