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COMMENTI. 97


appoggiato alla Cronaca di Ricordano Malespini, avverte che Arno si chiamava Sarno nel tempo che que’ Romani, partiti con Silla, vennero ad abitare nel piano, dov’è oggi Firenze.

15. Florentiam adeo diligamus, ut quia dileximus, exilium patiamur injuste. Dante sentiva d’amare tanto la sua Patria, che non per altro, se non per questo soverchio amore, si credette cacciato in esilio da coloro, cui egli dava rimprovero d’averla male amata o abusata in proprio servigio. Quivi, siccome n’afferma, dormi agnello, Nimico ai lupi che gli danno guerra: Par., xxv, 5. E però non cessava dall’esclamare: Ahi piaciuto fosse al dispensatore dell’Universo, che la cagione della mia scusa mai non fosse stata! chè nè altri contro me avrìa fallato, nè io sofferto avrei pena ingiustamente, pena, dico, d’esilio e di povertà: Conv., i, 5. Ma anche allora che l’Esule infelice rivolge alla sua Firenze focose parole di rampogna, nell’inquietudine stessa de’ suoi sdegni disvela sicura la virtù dell’antico e costante amore.

16. Ratione magis, quam sensu, scapulas nostri judicii podiamus. Secondo il Trissino, ciò potrebbe tradursi: Le spalle del nostro giudicio più alla ragione, che al senso appoggiamo. La metafora qui per vero, ancorchè troppo ardita, non si parrebbe meno dell’altra: Lo illicito e lo irragionevole il coltello del mio giudicio purga in questa forma: Conv., i, 2.

23. Ratiocinantes in nobis.... locorum habitudinem ad utrumque Polum et circulum Æquatorem, multas esse perpendimus, firmiterque censemus et magis nobiles et magis delitiosas et regiones et urbes, quam Thusciam et Florentiam. Il vocabolo «habitudinem,» e così abitudine, in attinenza a «locorum,» vien a significare quella relazione o conformità di clima, che ciascun luogo o paese suole avere, rispetto all’Equatore ed a quello de’ due Poli, sotto il quale è posto: Quæst. de Aq. et Ter., § xix. Onde mal s’avvisò l’egregio Vicentino nel tradurre: Discorrendo fra noi.... le abitudini de’ luoghi tra l’uno e l’altro Polo e il circolo Equatore, fermamente comprendo, e credo molte regioni e città essere più nobili che Toscana e Firenze. Bensì mi sembra ch’egli abbia

Dante, Opere latine. 7