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COMMENTI. 93


ver qui leggere «personet» e «fulgoret,», che pur nella media latinità erano in uso. Quanto poi a «lancinet,» parve al Corticelli che il Poeta dal toscano lanciare abbia fatto «lancinare,» abusando questo verbo latino per «jaculare, torquere,» e simili. Ma hen si avvisò il Fraticelli, che piuttosto quel vocaholo potè derivarsi dal basso latino «lanceare,» di cui il Ducange registra parecchi esempj nel suo Glossario. Del rimanente, nel Lihro di Esdra si legge: «Dei est, ut tonitrua personent, et ignem fulgoret

L’Allighieri con ciò ne fa intendere, che Iddio, al quale obbediscono le cose tutte o si rendono pieghevoli a’ suoi cenni, poteva far sì, che l’aria stessa gli servisse di organo o strumento ad esprimere distinto un qualsiasi suono di parola per farsi intendere al primo Uomo. Ma non per questo vuolsi supporre, che a tale uopo siasi servito di quella forma di locuzione o di linguaggio, della quale al presente s’è fatto discorso. Ondechè si può conchiudere, che il primo a profferire e formare colle proprie labbra la parola, e al modo convenevole alla nostra natura, è stato Adamo: «Rationabiliter ergo credimus ipsi Adæ prius datum fuisse loqui a Deo, siatim ac ipsum plasmaverat:» lin. 18.



Lin. 1. Non sine ratione tam ex superioribus, quam inferioribus sumpta. La ragione, derivata dalle cose superiori o sovrannaturali, è l’Autorità divina, cui ora si riferisce il testo del Genesi, e l’altra delle ragioni o prove, addotte a stabilire ciò che s’accenna nel Capitolo precedente, trae suo fondamento dalle cose inferiori, cioè dalla Scienza o dall’esperienza umana. II nostro Autore non manca mai a questa regola del dimostrare una verità per l’Autorità, che vien da Dio, e per ciò che l’intelletto dell’uomo comprende e discerne: Mon., ii, 1; Epist. Exulanti Pistoriensi, § 2; Par. xxvi, 46.

4. Mox, postquam afflatus est ab animante Virtute. Non appena Dio ebbe spirato lo spirito della vita o la razionale