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364 la divina commedia

     del cor de l’una de le luci nove
si mosse voce, che l’ago a la stella
30parer mi fece in volgermi al suo dove;
     e cominciò: «L’amor che mi fa bella
mi tragge a ragionar de l’altro duca,
33per cui del mio sí ben ci si favella.
     Degno è che, dov’è l’un, l’altro s’induca;
sí che, com’elli ad una militaro,
36cosí la gloria loro insieme luca.
     L’esercito di Cristo, che sí caro
costò a riarmar, dietro a la ’nsegna
39si movea tardo, sospeccioso e raro,
     quando lo ’mperador che sempre regna
provide a la milizia, ch’era in forse,
42per sola grazia, non per esser degna;
     e come è detto, a sua sposa soccorse
con due campioni, al cui fare, al cui dire
45lo popol disviato si raccorse.
     In quella parte ove surge ad aprire
Zefiro dolce le novelle fronde,
48di che si vede Europa rivestire,
     non molto lungi al percuoter de l’onde
dietro a le quali, per la lunga foga,
51lo sol tal volta ad ogni uom si nasconde,
     siede la fortuna Calaroga
sotto la protezion del grande scudo
54in che soggiace il leone e soggioga.
     Dentro vi nacque l’amoroso drudo
de la fede cristiana, il santo atleta
57benigno a’ suoi ed a’ nemici crudo;
     e come fu creata, fu repleta
sí la sua mente di viva virtute,
60che, ne la madre, lei fece profeta.
     Poi che le sponsalizie fur compiute
al sacro fonte intra lui e la fede,
63u’ si dotar di mutua salute,