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sopra la rima 399

come la chiamò un Inglese1. Quanto di grazia non si torrebbe alla seguente composizione del Chiabrera:

Del mio sol son ricciutegli
I capegli,
Non biondetti, ma brunetti;
Son due rose vermigliuzze
Le gotuzze,
Le due labbra rubinetti ec.;

a quella del Rolli:

E. Sai tu dirmi, o fanciullino,
     In qual pasco gita sia
     La vezzosa Egeria mia,
     Ch’io pur cerco dal mattino?
P. Il suo gregge è qui vicino;
     Ma pur dianzi a quella via
     Già l’ho vista, e la seguía
     quel suo candido agnellino.
E. Nè v’er’altri che l’agnello?
P. sovraggiunsela un pastore.
E. Ahi fu Silvio.
P.Appunto quello:
     Ma tu cangi di colore?
E. Te felice, o pastorello,
     Che non sai che cosa è amore:

quanto di grazia, dissi non si torrebbe a somiglianti composizioni, e alle canzonette sovra tutto di quel felice ingegno del Metastasio chi ne togliesse via la rima? Oltre di che i

  1. The Petrarch follow’d, and in him we see
    What Rhyme improv’d in all its height can be.
    At best a pleasing sound, and fair Barbarity,

    Dryden to the Earl of Roscommon on his Excellent Essay on Translated Verse.