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sesta 119

Mentre nel centro dell’eterne paci
     Quell’Anime imprimean felici e paghe
     513Su la celeste man gli avidi baci,
E del guerriero lor nome ancor vaghe,
     Nel render a Marianna e grazie e lode,
     516Fean mostra a lei delle splendenti piaghe,
Io mi volsi al vicino Angel custode
     Del sacro ferro, e dissi: Alto argomento
     519Vuol, che la lingua a interrogarti io snode.
Deh! spiega tu, che ognor ti pasci, intento
     Della gran Donna al ragionar sublime,
     522Spiega al mio vil ne’ moti ingegno e lento,
Perchè aver adempiuto ella s’estime
     Quel, che al Figlio mancò: Non fur compiute
     525L’ultim’opre d’un Dio, come le prime?
E l’Angelo rispose: In sua virtute
     Largo assai era un sol di Dio sospiro,
     528Per recar piena all’Uom grazia e salute;
Ma d’uopo fu nel compier quei, che uscíro
     Altri decreti dalla Mente eterna,
     531Che l’Uom-Dio sostenesse il gran martíro
Per dare altrui d’immenso amor esterna
     Prova, vestendo il fallo umano e l’onta,
     534E la Giustizia coronar paterna.
Quindi egli con Amor, che tutti affronta
     Vittoríoso i strazj ancor più crudi,
     537Sul duro altar s’offrío vittima pronta:
Mentr’ei languía fra gli odj e gli empj studi
     Dell’Ebreo stuolo, il Genitor Supremo
     540Gli volgea gli occhi di pietade ignudi;
E intento sol, che nulla o tolto o scemo
     Fosse al rigor, attendea fermo e grave
     543Il palpitar della sant’Ostia estremo;