Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, I.djvu/239


ATTO PRIMO. 235
Argìa.

Dolor cotanto ogni più vil fà prode:
Ma s’io l’amor del tuo Fratel mertai,
Esser potea volgar Donna?

Antigone.

Perdona; 240
Io t’amo, io tremo; il tuo destin mi duole:
Ma il vuoi? Si vada. Il Ciel te non confonda
Colla Stirpe d’Edippo! Oltre l’usato
Parmi oscura la notte: i Numi al certo
L’attenebrar per noi. Sorella, il pianto 245
Bada tu bene a trattener; più ch’altro
Ci può tradir. Severa guardia in Campo
Fan di Creone i Satelliti infami:
Nulla ci scopra a lor pria della fiamma
Divoratrice dell’esangue busto. 250

Argìa.

Non piangerò.... ma tu.... non piangerai?

Antigone.

Sommessamente piangerem....